melamed, Bene Akiva – Un tempio per i giovani
Non nasconde l’emozione Lidia Calò, responsabile del Dipartimento Educativo Giovani della Comunità ebraica romana. “Ci sono alcune cose da concludere, alcuni dettagli da perfezionare e rendere più adatti al contesto, ma sono appunto dettagli. Il Tempio da oggi è un luogo fruibile dai nostri ragazzi – dice, con un sorriso che si allarga – un punto di riferimento tangibile nella loro quotidianità”.
Il Tempio di cui parla è quello inaugurato pochi giorni fa nella sede del movimento Bene Akiva, in Lungotevere Sanzio. Tutto l’essenziale in pochi metri quadrati, all’interno di una sala già in uso per le attività sociali. Razionalità ed efficacia, al servizio di un’identità viva. Hanno partecipato in tanti alla cerimonia di apertura del Tempio: i ragazzi e gli educatori del Benè Akiva innanzitutto (tra questi Alon, lo shaliach, che a breve tornerà in Israele). Il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, coadiuvato dal rav Roberto Colombo, che ha tenuto una breve lezione di Torah. E inoltre, in rappresentanza delle istituzioni comunitarie, il vicepresidente della Comunità di Roma Ruben Della Rocca e l’assessore ai giovani dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Livia Ottolenghi.
Lidia ha un motivo in più per emozionarsi. Il Tempio è dedicato infatti alla figura del fratello Luciano, recentemente scomparso. Una targa lo ricorda, a lato della stanza. Ma è anche nelle strutture che compongono questo Bet haKnesset che la figura di Luciano vive: qua un’anta, qua un drappo.
Nel suo nome e per aiutare il Bene Akiva, che ha aperto una propria sezione a Roma nel 1955, in tanti si sono mobilitati nelle scorse settimane. Chi donando libri di preghiera dedicati alla memoria dei propri cari, chi lampade, chi oggettistica varia. Chi offrendo un po’ del proprio tempo libero alla causa, una risorsa almeno altrettanto fondamentale.
“Una mobilitazione significativa, che ci ha permesso di raggiungere questo risultato in breve tempo. Sono convinta che il segnale sia forte. Nel suo piccolo infatti è un evento che lancia un messaggio ai nostri ragazzi. Non importa dove, come e quanto. Importa solo continuare a credere in loro e nei loro bisogni. I giovani – riflette Lidia – vivono con piccoli gesti, con poche attenzioni, ma con molti affetti”.
(16 giugno 2017)