melamed, master – Un Talmud per chi?
“Oggi assistiamo a un impennarsi dell’antisemitismo, che si cela anche sotto la maschera dell’antisionismo. Particolarmente pericolose sono per esempio le campagne per il boicottaggio di università israeliane, al quale partecipano anche alcuni atenei italiani. Fa molto male quando veniamo a sapere che, proprio nei luoghi deputati alla cultura e alla conoscenza, prendono piede certe iniziative. Pertanto appuntamenti come questo fanno tanto più piacere, perché vanno nella direzione dell’incontro tra culture, e perché non è ovvio coltivare interesse per le materie ebraiche, e per argomenti complessi come il Talmud, uno strumento vivo, tutt’oggi studiato e applicato. Condividere questo mondo di sapere, grazie al progetto di traduzione in italiano, è stata una scelta forte e consapevole.”
Con queste parole è intervenuta la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni alla mattinata di studi “Un Talmud per chi? Storia difficile di un libro difficile”, che ha avuto luogo mercoledì scorso nella prestigiosa sala Odeion della facoltà di lettere e filosofia della Sapienza Università di Roma, tutta dedicata al Talmud e al progetto di traduzione in italiano in corso d’opera. Un appuntamento rivolto ai tanti studenti di diverse discipline che hanno affollato l’aula, valido per l’acquisizione di crediti formativi, e che è stato introdotto anche dal preside della facoltà Stefano Asperti e dal docente alla Sapienza Gilberto Corbellini. Hanno inoltre inviato un messaggio per l’iniziativa il Magnifico rettore Eugenio Gaudio e la direttrice del Dipartimento di storia, culture e religioni Emanuela Prinzivalli.
L’incontro è entrato nel vivo della materia con diversi interventi, introdotti dalla storica e direttrice del Corso di alta formazione in storia ebraica Marina Caffiero. Il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Riccardo Di Segni ha condotto un’ampia disamina generale sul Talmud, seguito dal rav e sofer Amedeo Spagnoletto, che è entrato nel particolare, raccontando i volumi del Talmud del XVI secolo conservati presso il Centro Bigliografico dell’UCEI. E’ poi intervenuta Emma Abate dell’Ecole Pratique des Hautes Etudes, che ha parlato del riutilizzo dei manoscritti talmudici in età moderna, e dei frammenti contenuti in archivi e biblioteche dell’Italia centrale. Ha concluso l’incontro Clelia Piperno, docente di diritto all’Università di Teramo, direttrice del progetto di traduzione del Talmud Babilonese in italiano, sviluppato grazie a un protocollo d’intesa siglato da Presidenza del Consiglio di Ministri, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Consiglio Nazionale delle Ricerche e UCEI-Collegio Rabbinico Italiano.
La giornata di studi, realizzata da un comitato scientifico composto da Marina Caffiero, dal docente della Sapienza Franco Piperno e dalla storica Serena Di Nepi, è stata promossa dal Corso di alta formazione in storia ebraica, dal Master in digital heritage e dal Master in religioni e mediazione culturale.
mdp
(16 giugno 2017)