RACCONTI Un coro di voci per raccontare la Storia

zarganiAldo Zargani / IN BILICO / Marsilio

È intriso di memorie ebraiche il recente “In bilico” di Aldo Zargani (Marsilio), raccolta di racconti che corrono sul filo sottile tra commedia e dramma, in un abile montaggio di voci diverse. Grazie alle quali prende forma una quotidianità segnata dalla tragedia ma densa di possibilità di rigenerazione, raccontata con una ironia che si evince già nell’eloquente sottotitolo “Noi, gli ebrei e anche gli altri”.
Nato a Torino nel 1933, Zargani subì, come gli altri suoi coetanei ebrei italiani, le leggi razziste del 1938 e le violenze dell’occupazione nazista, temi che ricorreranno spesso nei suoi libri. Sfuggito con i famigliari alla deportazione, nel dopoguerra ha lavorato per molti anni alla Rai, prima a Torino e poi a Roma. Negli anni Cinquanta e Sessanta è stato anche attore in alcune compagnie teatrali.
Come giornalista, Zargani ha collaborato con L’Unità, con Lettera Internazionale, con i periodici de Il Mulino e con la rivista Keshet.
Tra i suoi libri più noti, “Per violino solo. La mia infanzia nell’Aldiqua. 1938-1945”, tradotto in più lingue, nel quale ripercorre le vicissitudini sue e della sua famiglia in quei “sette anni di guai”, e “Certe promesse d’amore”, ambientato nel dopoguerra. Con “In bilico” torna ai temi fondanti della sua narrativa, pervasa da una memoria che è ripercorsa con tutto il suo carico di dramma, ma anche con una leggerezza intelligente e consolatoria.

Marco Di Porto