Menorà, la visita insieme alla CEI
“Dialogare è anche questo”
“Curiosità, attenzione, devozione. Questi sono i motivi che ci hanno portato qui oggi, in questa importante giornata”.
Ha esordito così monsignor Galantino, segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana, ospite stamane del Centro Bibliografico UCEI da dove ha preso avvio una visita congiunta organizzata alla mostra sulla Menorà allestita al Museo ebraico di Roma e ai Musei Vaticani.
Un incontro segnato da tre diverse tappe. Un primo confronto al Centro Bibliografico e a seguire le visite ai due spazi espositivi. Accolto dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni, monsignor Galantino ha espresso con chiare parole il significato e l’importanza di questa giornata. Un momento di dialogo “vivo”, di incontro nel segno dei valori comuni e con l’obiettivo di un reciproco arricchimento. Un percorso, è stato sottolineato, da alimentare con nuove occasioni e nuove iniziative.
Ad inquadrare il ruolo e la centralità del candelabro a sette braccia nella plurimillenaria storia ebraica una breve lezione introduttiva del rav Amedeo Spagnoletto, che ha permesso di tracciare i punti essenziali di interesse (di questa mostra e non solo). A fare gli onori di casa al Museo ebraico, seconda tappa della visita, la direttrice Alessandra Di Castro, la Presidente della Comunità Ruth Dureghello e il rav Alberto Funaro. Con loro anche i curatori Francesco Leone e Arnold Nesselrath.
Nella delegazione ebraica, inoltre, il rav Gianfranco Di Segni i Consiglieri UCEI Giacomo Moscati e Gianni Ascarelli, i Consiglieri comunitari Daniel Funaro e Giorgia Calò, la responsabile del corso di laurea in studi ebraici Myriam Silvera. Nella delegazione CEI anche il direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo don Cristiano Bettega, monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, don Enzo Bottaccini, don Michele Falabretti, don Paolo Gentili. monsignor Fabiano Longoni, i professori Venerando Marano e Massimo Gargiulo, Ernesto Diaco e Roberto Pressilla. Rappresentate quindi anche l’Azione Cattolica e il Centro per gli studi giudaici “Cardinal Bea” della Università Gregoriana.
“Non siamo ancora riusciti ad estirpare il male dell’antisemitismo dal cuore delle nostre società. Occorre allora tenere alta la guardia, non stancarsi mai di condannare ogni forma di antisemitismo e favorire l’amicizia, la conoscenza. Cosa che questa mostra intende proprio fare” ha osservato don Bettega, tra gli organizzatori dell’evento odierno.
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(23 giugno 2017)