Al Kotel la sezione egalitaria non s’ha da fare
Dietrofront del governo guidato da Benjamin Netanyahu sulla realizzazione di una nuova area al Kotel di Gerusalemme (il Muro Occidentale), definita egalitaria e in cui uomini e donne dei movimenti dell’ebraismo Conservative e Reform avrebbero dovuto poter pregare insieme. Il provvedimento era stato approvato nel 2016 ma il gabinetto dell’esecutivo Netanyahu ha deciso in queste ore di congelare tutto, scatenando non poche polemiche sui media locali. Secondo diversi opinionisti si tratta di una concessione ai partiti haredi israeliani, parte della coalizione di Netanyahu e da sempre contrari all’iniziativa, che dimostra una certa debolezza politica del Primo ministro. “La decisione del governo di congelare il progetto del Muro Occidentale è un chiaro messaggio a tutto il mondo: i Reform non hanno e non avranno accesso o riconoscimento al Kotel”, le parole di soddisfazione di Yaakov Litzman, leader del partito Torah United nonché ministro della salute.
La parte egalitaria doveva essere realizzata nell’area archeologica dove si trova l’Arco di Robinson, a sud della sezione gestita dal Rabbinato centrale d’Israele in cui vigono le regole dell’ortodossia, tra cui la divisione tra uomini e donne (mehitza).
Tra le reazioni negativem quella del direttore del Jerusalem Post – secondo cui si tratta di un ”giorno vergognoso” per Israele – e del presidente della Agenzia Ebraica Nathan Sharansky secondo cui queste decisioni rischiano di avere ripercussioni molto negative nei rapporti di Israele con la Diaspora.
(25 giugno 2017)