Da Gorizia ai progetti per il Sud, Consiglio Fbcei al lavoro a Trieste
“È un piacere e un onore per me poter introdurre questa serata a nome della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia, di cui sono presidente. La conservazione e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, archivistico e librario dell’ebraismo italiano, obiettivo della Fbcei, è un compito impegnativo, che portiamo avanti principalmente grazie al lavoro volontario dei consiglieri. Da qualche anno a questa parte abbiamo scelto di tenere le riunioni del consiglio della Fondazione ogni volta in una diversa comunità ebraica, proprio per stringere il rapporto con le realtà locali e per raccontare le attività e il lavoro che portiamo avanti”. Con queste parole Dario Disegni ha presentato al foltissimo pubblico convenuto al Museo della Comunità ebraica “Carlo e Vera Wagner” le due giornate triestine del Consiglio della Fbcei. L’occasione, un incontro aperto al pubblico sulla storia degli ebrei in Friuli Venezia Giulia che ha riempito lo spazio conferenze del museo. A portare i saluti della Comunità triestina, il presidente Alessandro Salonichio a cui – oltre alle parole di Disegni – sono seguiti gli interventi di due relatori d’eccezione: Anna Millo, docente di Storia contemporanea e Storia economica del processo di integrazione europea presso l’Università degli Studi di Bari, e Pier Cesare Joly Zorattini, già ordinario di Storia delle religioni presso l’Università degli Studi di Udine. Millo ha presentato una dettagliatissima relazione sugli ebrei nel Friuli veneto nell’età moderna, intitolata “Gli ebrei a Trieste e nel Goriziano tra Sette e Novecento”. Gli studi sull’argomento hanno avuto particolare impulso a partire dagli anni Settanta del Novecento, come aveva ribadito lo storico Giacomo Todeschini in occasione di uno dei convegni più rilevanti organizzati sull’argomento, in cui si sottolineava come la caratteristica più notevole degli ebrei triestini sia stata soprattutto la complessità e la ricchezza della loro identità.
Molto apprezzato è stato anche l’intervento di Zorattini, dedicato a “Gli ebrei nel Friuli veneto nell’età moderna”. L’affascinante racconto delle microstorie della presenza ebraica nei piccoli insediamenti sparsi in tutta la regione, ricostruita a partire da fonti non ebraiche, ha mostrato come il radicamento ebraico sul territorio, nonostante le alterne vicende e indipendentemente dall’origine e dalle singole storie degli ebrei della ragione, è da sempre forte. Presenti in sala, insieme ai consiglieri della Fondazione, c’era anche Andreina Contessa, fino a pochi mesi fa direttrice del prestigioso Museo dell’arte ebraica italiana Umberto Nahon di Gerusalemme e recentemente nominata alla direzione del museo, del parco e della riserva naturale marina del Castello di Miramare, che si trova alle porte della città giuliana e costituisce uno dei principali richiami trainanti del turismo culturale italiano.
Uno dei motivi della presenza a Trieste del Consiglio della Fbcei è il progetto di restauro e la valorizzazione del cimitero ebraico di Valdirose, noto anche come Borgo Rosenthal o Rozna Dolina, il cimitero di Gorizia che dopo essere stato per lunghi anni separato dalla città a causa della cortina di ferro si trova ora in Slovenia. Il progetto, preparato dall’architetto Andrea Morpurgo, consigliere della Fondazione nel precedente mandato e ora incaricato di seguirne lo svolgimento insieme a Renzo Funaro referente interno alla Fbcei, è stato uno degli argomenti centrali della riunione di Consiglio tenutasi questa mattina nei locali dell’Adei. Approvato all’unanimità, verrà presentato ai sindaci delle due città coinvolte nel progetto: Gorizia e Nova Gorica. Al centro dei lavori anche i progetti di intervento nel Sud, con attenzione particolare alla Sicilia Ebraica e a Palermo, prossima città italiana capofila delle tante realtà coinvolte nelle attività della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Sotto la responsabilità della Commissione Sud anche il progetto di recupero, valorizzazione e informazione delle catacombe di Venosa, in corso di studio, discusso prima della trattazione dei molti argomenti all’ordine del giorno, segno di un’attività intensa che riesce a coprire i vari aspetti della cultura ebraica italiana, sostenuti anche con borse di studio rivolte a giovani studiosi.
Ada Treves twitter @ada3ves
(27 giugno 2017)