1938, a 80 anni dalla vergogna il docufilm sulle Leggi razziste
Oggi e domani, Ferrara e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah diventano le location di “1938 – Quando scoprimmo di non essere italiani”, il docufilm diretto da Pietro Suber e Amedeo Osti Guerrazzi in vista dell’ottantesimo anniversario delle leggi razziste del 1938.
Tra le cinque famiglie protagoniste della pellicola c’è anche quella del ferrarese Franco Schönheit, che nel 1944 fu deportato insieme al padre prima a Fossoli e poi a Buchenwald, mentre la madre finì a Ravensbrück. Un caso eccezionale, il loro, visto che la famiglia Schönheit è stata una delle pochissime (forse l’unica al mondo) a potersi riabbracciare alla fine del conflitto.
Le telecamere di Suber e Osti Guerrazzi mostreranno la vita a Ferrara prima e durante le leggi razziali, ripercorrendo con Franco Schönheit alcuni luoghi indelebilmente legati alle vicende del periodo, come l’ex carcere di Via Piangipane, dove sta sorgendo il MEIS e dove il padre Carlo fu detenuto prima della deportazione, la scuola ebraica di Via Vignatagliata, in cui Franco studiò dopo essere stato espulso dalla scuola pubblica, e la Sinagoga di Via Mazzini.
Il documentario è prodotto da Blue Film e realizzato in collaborazione con Istituto Luce Cinecittà, con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Comunità ebraica di Roma, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e del MEIS.
Daniela Modonesi
(29 giugno 2017)