difetto…

Per la purificazione dall’impurità, la Torah ordina di prendere una mucca “che non ha difetto, sulla quale non è stato posto il giogo”. Solitamente riteniamo che ciò sia un segno di perfezione, adatto a qualcosa che serve per farci ricuperare la perfezione persa con l’impurità.
Il Veggente di Lublino dava un’altra spiegazione: chi vede se stesso talmente integro da “non avere difetto”, è segno che “non ha ancora posto su di sé il giogo” del timore di D.o; se avesse un minimo di timor di D.o, si renderebbe conto di non poter essere “senza difetto”. Perciò, l’animale “senza difetto, su cui non è stato posto il giogo” è simbolo non della purificazione, ma del purificando.

Elia Richetti, rabbino

(29 giugno 2017)