Israele-India, il futuro è insieme
In queste ore il Primo ministro indiano Narendra Modi inizia la sua storica visita in Israele. Storica perché è la prima di un capo di governo indiano in carica in Israele. A sottolineare l’importanza di questo appuntamento, spiegano i quotidiani locali, la scelta del Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di liberare il più possibile la sua agenda in modo da accompagnare Modi nelle diverse tappe del suo viaggio. “La partnership naturale tra India e Israele, formalmente costituitasi 25 anni fa con relazioni diplomatiche piene, è cresciuta di anno in anno. – hanno scritto i due leader in un intervento congiunto pubblicato dal quotidiano israeliano Israel Hayom e dal Times of India – La profonda connessione tra i nostri popoli riflette le nostre molteplici somiglianze. Le nostre sono due democrazie moderne e vibranti che attingono da ricche tradizioni storiche e sono protese verso la promessa di dare un futuro ai nostri popoli”. L’obiettivo di entrambi è quello di rafforzare gli scambi commerciali e le relazioni economiche tra i due Paesi. Le questioni politiche non sono invece all’ordine del giorno, come dimostra la scelta di Modi di non visitare Ramallah: il Primo ministro indiano in passato ha ribadito la sua posizione a favore della soluzione dei due Stati per due popoli ma i negoziati tra israeliani e palestinesi non sono l’obiettivo di questa prima storica visita e per questo rimarranno a margine. Di primaria importanza invece, la costituzione di un forum di dirigenti delle principali società israeliane e indiane che dovrebbe nascere proprio durante la tre giorni di Modi in Israele. Un’iniziativa che vuole essere un primo passo per la futura cooperazione bilaterale tra le due economie.
Secondo il ministero israeliano dell’economia e dell’industria, il commercio tra i due paesi è cresciuto da 200 milioni di dollari nel 1992, quando sono stati stabiliti i primi rapporti diplomatici, a 4.13 miliardi di dollari nel 2016. Le esportazioni israeliane in India sono, riporta l’Israele Export Institute, legate alla fornitura di attrezzature di telecomunicazione (il 21% delle esportazioni totali); metalli (19%); estrazione e prodotti minerali (14%); prodotti chimici e prodotti petroliferi raffinati (12%). Le esportazioni indiane in Israele sono invece prevalentemente costituite da prodotti chimici (29%); tessile (18%); plastica e gomma (12%) e d macchine e apparecchiature elettriche (11%).
Più di una volta in passato, Netanyahu ha descritto la Cina e l’India come mercati strategici per le esportazioni israeliane che possono diventare alternative ai mercati tradizionali israeliani, ovvero Europa e in Nord America, che soffrono di una crescita economica debole e dove ci sono tentativi di imporre il boicottaggio dei prodotti israeliani.
(4 luglio 2017)