Maccabiadi, una nuova edizione al via
Questo pomeriggio a Roma, in sinagoga, la squadra italiana come tradizione raccoglierà il caloroso abbraccio della Comunità ebraica. La benedizione del rav, qualche parola di incitamento, un’ultima foto ricordo. Poi di corsa verso l’aeroporto, con destinazione Israele, dove fino al 18 luglio si svolgerà la ventesima edizione delle Maccaiadi.
Un appuntamento molto atteso, nel mondo ebraico e non. Le Maccabiadi rappresentano infatti da sempre uno snodo fondamentale, per cui si lavora da molto tempo nelle diverse realtà locali. Perché l’evento, oltre ad essere tra le più partecipate iniziative a carattere sportivo al mondo (oltre 10mila gli atleti che si sfideranno in questa edizione), è da sempre luogo di incontro e confronto nel segno dell’identità. Identità ebraica, naturalmente, ma in un proficuo dialogo con la società circostante.
Nascevano nel 1932 le Maccabiadi, in un’epoca segnata dall’arrivo di nuove turbolenze a minacciare in modo drammatico i progetti di convivenza dei popoli d’Europa. Mussolini era già al potere da dieci anni, Hitler lo sarebbe stato di lì a poco. Le Maccabiadi si impongo da subito come un punto di riferimento, sul modello delle Olimpiadi. Sono anche, a metà tra la dichiarazione Balfour e la nascita di Israele, un chiaro segnale di vitalità ebraica.
Non è stato semplice, come racconta su Pagine Ebraiche di luglio il presidente del Maccabi Italia Vittorio Pavoncello, mettere insieme anche quest’anno una compagine variegata e competitiva. I numeri dell’Italia ebraica, come noto, non sono quelli delle principali realtà europee. Ma l’entusiasmo, la carica, i diversi appuntamenti organizzati durante l’anno, hanno permesso di superare gli ostacoli più ardui. Oltre una quarantina in tutto i componenti della delegazione azzurra. Dal calcio al tennis, dalla spada al nuoto: c’è voglia di dare battaglia, di ritagliarsi uno spazio nel medagliere. “Ma quello che più mi interessa – precisa Pavoncello – è che si metta al centro il vero senso di questa iniziativa: un’occasione di crescita e divertimento, all’interno di una cornice unica”.
La Maccabiade 2017 ha comunque numeri importanti. Tra gli altri, i seguenti: 47 discipline in tutto, tremila incontri ad eliminazione, 2100 medaglie da assegnare. Ottanta i paesi che invieranno una propria rappresentativa. In testa naturalmente gli Stati Uniti, la più numerosa comunità ebraica fuori da Israele, ma anche la presenza di piccole e piccolissime realtà sarà ugualmente importante. “80 countries, one heart” recita non a caso lo slogan dell’iniziativa.
Il baricentro di questa Maccabiade sarà la città di Gerusalemme, che ha da poco festeggiato il 50esimo anniversario della sua riunificazione. Grande la soddisfazione del sindaco Nir Barkat, che si è detto orgoglioso ed emozionato. “Le Maccabiadi rafforzano i legami, la solidarietà, il senso di fratellanza e la reciproca comprensione tra le comunità ebraiche del mondo. Ci dimostrano inoltre come lo sport sia un veicolo sociale, un ponte che mette in connessione le persone” ha osservato il direttore generale del ministero della Cultura e dello Sport Yossi Sharabi durante la conferenza stampa di presentazione dei giochi.
L’evento più atteso la cerimonia inaugurale che si svolgerà il 6 luglio all’interno del Teddy Stadium di Gerusalemme. Diversi gli sportivi di richiamo che hanno assicurato la loro presenza alla cerimonia e all’arrivo della torcia nell’impianto. Tra gli altri i judoki israeliani Ori Sasson e Yarden Gerbi, che possono vantare entrambi una medaglia olimpica in carriera, ma anche il parallela Moran Samuel, la ginnasta Neta Rivkin, i nuotatori Anthony Ervin e Fabien Gilot. E inoltre il più grande cestista israeliano in attività, da diversi anni in Nba: Omri Casspi.
Saranno un grande test per Gerusalemme questi giochi. In tutto infatti saranno sollecitati ben 68 impianti sportivi. La prova più complessa da gestire sarà il calcio, che vedrà nelle sue molteplici varianti (tra cui il futsal) oltre 1400 giocatori coinvolti. Curiosità inoltre per la prova di hockey su ghiaccio, uno sport assai poco conosciuto in Medio Oriente. Ma la Maccabiade sarà anche altro, una serie di iniziative collaterali su cui molto ha lavorato la vicepresidente della federazione europea Claudia De Benedetti. Tra gli altri una competizione tra chef di diversi paesi, una vera e propria Maccabiade a tavola organizzata dalla federazione statunitense che per l’Italia vede schierati Giovanni Terracina, Daniela Di Veroli e Giulia Gallichi. Ci saranno anche loro alla grande sfilata al Teddy Stadium, insieme agli atleti.
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(4 luglio 2017)