Gerusalemme, Capitale sportiva

rassegnaCome già anticipato su queste pagine, si rafforza l’ipotesi che il prossimo Giro d’Italia possa partire da Gerusalemme. Un annuncio che appare molto vicino nel tempo, ormai imminente.
Il quotidiano Avvenire ha chiesto alla redazione UCEI di contribuire con uno sguardo sulla capitale dello Stato di Israele in una prospettiva diversa dal solito: come capitale dello sport, dell’aggregazione, della speranza che nasce su un campo di calcio o correndo tra le sue strade che trasudano storia e identità l’affascinante maratona che ogni primavera costituisce ormai un punto di riferimento per migliaia di podisti in tutto il mondo.

Origini e identità degli ebrei italiani. All’ebraismo italiano “hanno contribuito ashkenaziti, sefarditi, levantini, ponentini, siciliani ecc. E dal punto di vista culturale tutti hanno lasciato le loro tracce. Rinnegare una sola di queste componenti potrebbe significare soltanto demolire la costruzione dell’ebraismo italiano”, scrive rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area Formazione e Cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, nel suo contributo per il volume Ebreo chi? Sociologia degli ebrei italiani oggi, lavoro collettivo che esce oggi in libreria per Jaca Book, con prefazione di Furto Colombo. Nella sua edizione odierna, la Stampa pubblica uno stralcio del testo di rav Della Rocca, che guarda all’ebraismo italiano come un modello di integrazione, ricordando la sua storia millenaria e al contempo le diverse migrazioni che lo hanno influenzato nel corso dei secoli.

Veil, l’ultimo omaggio di un’intera nazione. Simone Veil sarà sepolta al Panthéon, il mausoleo parigino dove riposano le figure più illustri di Francia, da Voltaire a Victor Hugo. Sopravvissuta ad Auschwitz, l’ex ministro che portò all’approvazione in patria della legge sull’aborto per poi diventare il primo presidente del Parlamento Europeo, sarà la quinta donna a ricevere l’onore (Repubblica). “L’omaggio della Francia è la tua ultima vittoria sui campi della morte”, ha dichiarato Pierre-François Veil, uno dei due figli di Simone.

Milano, estremisti neri in cerca di notorietà. Dopo il vergognoso episodio a Palazzo Marino, arrivano gli striscioni in città con la scritta “Sala falsario, dimettiti!”. L’estrema destra di CasaPound continua la sua campagna contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che replica: “Andiamo avanti. CasaPound e i neofascisti se ne facciano una ragione”. Sono state acquisite le immagini delle telecamere per depositare in Procura una notizia di reato a carico di ignoti. Solidarietà al sindaco arriva, tra gli altri, dal presidente provinciale Anpi Roberto Cenati, che chiede “alle autorità competenti di intervenire, infliggendo anche pesanti sanzioni di carattere amministrativo contro i responsabili di CasaPound” (Repubblica Milano).

L’Unesco che dimentica la storia. Come scrive il Foglio, “martedì l’Unesco ha approvato l’ennesima risoluzione che nega la sovranità israeliana sulla città vecchia di Gerusalemme e Gerusalemme est. Secondo l’agenzia Onu lo stato israeliano è una potenza occupante’. Il voto è avvenuto al meeting annuale del World Heritage Committee di Cracovia”. Come è noto, non è la prima risoluzione approvata dall’organismo dell’Onu che dovrebbe occuparsi di cultura. “Se da un lato questo può essere spiegato con l’ormai scarsa credibilità internazionale di un’istituzione finanziata generosamente dalle monarchie salafite, – scrive il Foglio parlando dell’Unesco – dall’altro non bisogna dimenticare che il fatto è molto grave: un’agenzia dell’Onu promuove con assiduità l’antisemitismo, attenzione a non banalizzare”.

In aumento gli attacchi contro gli stranieri. Secondo Michael O’Flaherty, direttore dell’agenzia Ue per i diritti fondamentali con sede a Vienna, “vediamo un aumento degli attacchi contro i migranti in tutta l’Unione europea. Li vediamo prendere forme diverse ed è un problema di tutti i Paesi”. “Sono preoccupato – afferma O’Flaherty – anche perché molti di questi attacchi non portano a indagini. Sappiamo per certo che spesso non vengono nemmeno segnalati. Vediamo solo la punta dell’iceberg” (La Stampa).

La fabbrica di armi chimiche di Mussolini. A Riozzo, frazione di Cerro al Lambro (provincia di Milano) sono iniziate le analisi del sottosuolo alla ex Saronio, l’area di proprietà del Demanio dove sorgeva la fabbrica di armi chimiche voluta da Mussolini nel 1943. Questi, racconta il Corriere Milano dando un quadro della vicenda, “visitò la Saronio nel 1934, pochi mesi prima dell’invasione dell’Etiopia, e otto anni dopo diede il via libera alla costruzione del centro chimico militare. In tre anni, fra il ’43 e il ’45, prima che i tedeschi durante la ritirata si portassero via tutte le attrezzature, la fabbrica di Riozzo sfornò aggressivi chimici come nebbiogeno, acido solforico, forse anche fosgene e altri gas asfissianti. Il fatto che dopo la guerra il sito sia stato utilizzato a lungo dai militari per le esercitazioni ha rassicurato in parte i residenti di Riozzo. Ma una preoccupazione di fondo è sempre rimasta”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(6 luglio 2017)