Medaglia d’oro alla Brigata Ebraica“Omaggio agli eroi e alla verità”
La Medaglia d’oro al valore militare per la Resistenza rappresenta un riconoscimento per l’eroismo della Brigata Ebraica ma anche la riaffermazione di una verità storica: che ad avere pieno diritto di sfilare il 25 aprile sarà sempre la bandiera della Brigata, che partecipò attivamente alla Liberazione, non altre bandiere che allora scelsero il versante opposto. Quello sbagliato. A ricordarlo, nella Sala Caduti di Nassirya del Senato, i rappresentanti delle istituzioni civili ed ebraiche intervenuti alla conferenza stampa organizzata dalla parlamentare Lia Quartapelle, prima firmataria della legge per il riconoscimento della Medaglia alla Brigata. Un provvedimento, hanno ricordato Fabrizio Cicchitto e Francesco Saverio Garofani, rispettivamente presidenti della Commissione Affari Esteri della Camera e della IV Commissione Difesa, votato all’unanimità all’interno del Parlamento, segno di una volontà politica trasversale di dare il giusto onore a una vicenda a lungo poco nota al grande pubblico. “A nome di tutte le Comunità ebraiche Italiane, di questa generazione che ho l’onore di rappresentare, e di quelle passate che oggi vorrei fossero qui assieme a noi, desidero esprimere la nostra gratitudine e commozione”, le parole della Presidente UCEI Noemi Di Segni durante l’incontro, che ha ringraziato la deputata Quartapelle e ricordato come “in un periodo in cui negazionismi e distorsioni del passato rialzano la testa, la Medaglia d’Oro alla Brigata ebraica rappresenta un forte richiamo ai valori su cui si fonda la nostra Costituzione e vita democratica. Vita e vitalità non affatto affievolite dalle minacce che intendono intimorirci nuovamente. In questi valori difesi dalla Brigata, l’Italia intera si riconosce, chiamata a difenderli, condividerli e valorizzarli ancor più in un contesto europeo e di rapporti mediterranei”. Per la presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello la solenne onorificenza “fissa i valori di giustizia e libertà” per cui quelle migliaia di volontari ebrei, partiti dalla Palestina mandataria, lottarono e per cui molti “furono seppelliti nel cimitero di Piangipane”. Una storia che è “un unicum a livello europeo – ha spiegato Quartapelle – Per quei volontari, il rischio era doppio: sapevano che sarebbero potuti andare incontro alla morte in combattimento ma anche deportati verso i Lager e nonostante questo scelsero di combattere per liberare l’Italia dal nazifascismo”. La deputata in settimana ha incontrato alcuni di quei combattenti, uno dei quali oggi ha 101 anni. L’auspicio è che il via libera del Presidente della Repubblica Mattarella per l’assegnazione arrivi al più presto, ha fatto notare Quartapelle, per poter dare ai pochi superstiti i giusti onori.
L’elemento dell’unanimità parlamentare di fronte alla proposta di conferire la Medaglia alla Brigata è stata richiamata più volte. Rappresenta, hanno spiegato gli intervenuti, una risposta politica a chi vorrebbe un 25 aprile diviso e contesta, senza fondamenta storiche, la presenza della bandiera con la Stella di Davide alla manifestazione per la Liberazione.
Daniel Reichel
Di seguito il testo dell’intervento della Presidente UCEI Noemi Di Segni
A nome di tutte le Comunità ebraiche Italiane, di questa generazione che ho l’onore di rappresentare, e di quelle passate che oggi vorrei fossero qui assieme a noi, desidero esprimere la nostra gratitudine e commozione.
Come ebrei italiani non possiamo che dirci orgogliosi per l’approvazione di questa legge approvata all’unanimitaà. Si tratta di un riconoscimento meritato che rende onore alla memoria degli eroi della Brigata ebraica: migliaia di ebrei giovani e giovanissimi che decisero di essere protagonisti della storia e combattere in prima linea nella Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Questa onorificenza – merito in particolare della prima firmataria, On.le Lia Quartapelle – è anche una riaffermazione della verità storica: in un periodo in cui negazionismi e distorsioni del passato rialzano la testa, la Medaglia d’Oro alla Brigata ebraica rappresenta un forte richiamo ai valori su cui si fonda la nostra Costituzione e vita democratica. Vita e vitalità non affatto affievolite dalle minacce che intendono intimorirci nuovamente. In questi valori difesi dalla Brigata, l’Italia intera si riconosce, chiamata a difenderli, condividerli e valorizzarli ancor più in un contesto Europeo e di rapporti mediterranei.
Che il loro ricordo sia benedetto.
Noemi Di Segni, presidente UCEI
(6 luglio 2017)