“Tomba dei Patriarchi, l’Unesco distorce di nuovo storia e verità”
“Sembra che l’intento dell’Unesco sia di seminare bugie anti-ebraiche ma rimane in silenzio mentre il patrimonio della regione viene distrutto da brutali estremisti”. Così il Presidente d’Israele Reuven Rivlin ha commentato la nuova risoluzione adottata, con voto segreto, a Cracovia dal World Heritage Committee dell’Unesco che riconosce la Città Vecchia di Hebron e la Tomba dei Patriarchi come siti “palestinesi”. A votare a favore 12 dei 21 membri della Commissione (di cui l’Italia non fa parte. I Paesi europei che ne fanno parte, oltre alla Polonia, sono Croazia, Finlandia e Portogallo) mentre solo tre Stati hanno votato contro (gli altri sei si sono astenuti). “La decisione dell’Unesco su Hebron e la Tomba dei Patriarchi è una macchia morale. Questa irrilevante organizzazione promuove una storia falsa. Vergogna Unesco”, ha scritto sui social network il portavoce del ministero degli Esteri israeliano, Emmanuel Nahshon. “La gloriosa storia del popolo ebraico in Israele è iniziata a Hebron. Nessuna bugia dell’Unesco o la falsificazione della storia può cambiare ciò. La verità è eterna”, le parole di Nahshon. La Tomba dei Patriarchi è considerata uno dei luoghi più sacri dell’ebraismo in quanto sepolcro dei Patriarchi di Israele, Abramo, Isacco e Giacobbe.
I media israeliani parlano di una sessione Unesco piuttosto burrascosa e l’ambasciatore Carmel Shama-Hacohen ha accusato la presidenza polacca di non aver garantito una votazione veramente segreta. Nonostante l’accordo con il presidente polacco di far votare all’interno di una cabina elettorale, ha denunciato Shama-HaCohen, “il voto ‘segreto’ si è svolto nel bel mezzo della sala, con decine di occhi e telecamere attorno a tutti i rappresentanti che dovevano votare. Questo ha minacciato la bloccato la possibilità per un Paese arabi di votare a nostro favore”.
d.r.
(7 luglio 2017)