Israele: “Bene la tregua in Siria
ma l’Iran ha troppa influenza”

Netanyahu golan 11 aprile 2016È iniziato nelle scorse ore l’ennesimo cessate il fuoco della guerra siriana. L’accordo per la tregua temporanea, che fa riferimento al sud della Siria, è stato annunciato dopo l’incontro, a margine del G20, tra il presidente Usa Donald Trump e il presidente russo Vladimir Putin. Secondo le ricostruzioni, l’intesa tra Washington e Mosca è stata raggiunta dopo intense trattative svoltesi in Giordania, interessata a fermare l’avanzata del movimento libanese di Hezbollah e dei loro alleati iraniani. Un obiettivo che Israele – ascoltato da russi e americani durante quest’ultima tornata di negoziati – condivide come ha ribadito il Primo ministro Benjamin Netanyahu: “Israele accoglierà positivamente un vero e proprio cessate il fuoco in Siria, ma non consentirà la creazione di una presenza militare dell’Iran e dei suoi alleati” sul territorio. Netanyahu, durante il suo discorso odierno a gabinetto riunito, ha ribadito l’impegno di Gerusalemme ad evitare che Iran e i terroristi di Hezbollah si stabiliscano nel sud della Siria, minacciando direttamente la sicurezza israeliana. Il Premier ha dichiarato di aver fatto presente sia a Trump sia a Putin le preoccupazioni del suo Paese e di aver ricevuto rassicurazioni in merito. Secondo alcuni analisti, Israele e Giordania temono che il futuro della Siria passi da una divisione tra tre potenze regionali: la Russia, che appoggia il regime di Assad, la Turchia e l’Iran. Gli Stati Uniti di Trump, che negli scorsi mesi ha avuto con Putin un confronto meno idilliaco rispetto agli inizi, sembrano intenzionati a sfilarsi dalla partita. Anche per questo Israele sta portando avanti una strategia difensiva autonoma: oltre ad aver colpito più volte con raid aerei Hezbollah – movimento terroristico libanese che combatte al fianco di Assad ed è finanziato dall’Iran – da tempo fornisce soldi, armi e munizioni ad alcuni gruppi di ribelli siriani anti-regime. A scriverlo, alcune settimane fa, il Wall Street Journal che, attraverso testimonianze di fonti israeliane e siriane, ha spiegato che l’obiettivo di Gerusalemme è tenere lontane dal suo confine le milizie sciite alleate al regime di Damasco e vicine a Teheran. L’idea è di creare una specie di “zona cuscinetto” di una settantina di chilometri oltre alle Alture del Golan, territorio che Israele conquistò con la Guerra dei Sei giorni del 1967. 

d.r.

(7 luglio 2017)