Chi difende la libertà religiosa
Ha avuto luogo alla Farnesina la Conferenza Internazionale “La Tutela delle Comunità Religiose – Investire sui giovani quali protagonisti di una nuova stagione di incontro, dialogo e convivenza pacifica tra i popoli”, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con l’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).
Alla presenza di alti rappresentanti di Istituzioni e di fedi religiose diverse, tra cui il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, è stato trattato il tema della libertà di religione e della sua assoluta centralità nella politica estera, con particolare attenzione al ruolo dei giovani quali nuovi interpreti del dialogo e della convivenza pacifica tra i popoli.
“I giovani devono essere gli interlocutori privilegiati della nostra azione politica e culturale a tutela delle comunità religiose e della libertà di religione”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Alfano, aggiungendo che “la libertà religiosa è un principio essenziale di convivenza umana e delle relazioni fra Stati oltre che un diritto umano fondamentale” e che “difendere tale diritto è uno dei compiti più nobili della politica estera”. Rav Riccardo Di Segni invece ha sottolineato come vi sia un problema di libertà religiosa all’interno del mondo musulmano: a partire da Gaza, da cui i cristiani sono stati costretti a fuggire così come da tanti altri paesi del Medio Oriente, fino all’Arabia Saudita e la sua proibizione di costruire chiese. “Loro devono cambiare ma anche noi dobbiamo resistere”, ha sottolineato il rav puntando in particolare il dito contro la vergognosa ultima risoluzione di una commissione Unesco che riconosce la Tomba dei Patriarchi di Hebron come sacra solo alla religione islamica, cancellando il legame ebraico con quel luogo. “Perché bisogna mantenere con le spese di tutti i contribuenti del mondo un organismo che non lavora secondo giustizia ma che rappresenta il desiderio di sopraffazione di alcune religioni mediate dagli stati? Perché tolleriamo una cosa del genere?”, la denuncia di rav Di Segni.
Nel corso della Conferenza è stata inoltre annunciata l’istituzione dell’Osservatorio sulle minoranze religiose nel mondo e sul rispetto della libertà religiosa.
(14 luglio 2017)