…Folorunso

Mi piace guardare lo sport. Mi piace il senso della sfida, mi piace la sua epica, lo sforzo per raggiungere il risultato. Mesi, anni di allenamento per giocarsi tutto in pochissimo tempo. L’altro giorno, facendo zapping, mi sono imbattuto nella Finale dei 400 m ostacoli (il cosiddetto giro della morte) degli Europei di atletica Under 23. Ha vinto, confermando il pronostico, Ayomide Folorunso, classe 1996, italiana, nata ad Abeukota, in Nigeria. Sì, perché per lo sport la legge sulla cittadinanza è assai diversa ed agli atleti sono concessi permessi speciali, che consentono loro di diventare cittadini di un Paese in modo assai più rapido. Gli atleti, del resto, portano prestigio e medaglie. Così, ai Mondiali previsti fra poche settimane la squadra italiana porterà moltissimi atleti non nati qui, ma già cittadini. In quel caso le fibre muscolari delle persone di colore servono eccome, non come quelle di chi muore sui barconi. E chissà quanto festeggerà la Francia, la cui squadra di calcio campione del mondo nel 1998 già veniva celebrata come simbolo del mondo nuovo. Quella stessa Francia che lascia migliaia di persone all’addiaccio nei boschi vicino a Calais, impedendo che si assembrino a gruppi di più di 5 persone per impedire che si crei una nuova jungle. Un esempio di quale stato vergognoso abbia raggiunto l’Europa di questi tempi. Poi, tutti a festeggiare e a raccontare la bella storia di Ayomide Folorunso.

Davide Assael, ricercatore

(19 luglio 2017)