Salvini, l’ultima sparata:
“Legge Mancino è folle”
“Non è una visita politica, sono qui a sostenere un’attività che dà lavoro a molte persone”. Così il leader della Lega Nord Matteo Salvini nel visitare ieri la spiaggia ‘fascista’ di Chioggia tra selfie ed entusiastiche reazioni dei frequentatori dello stabilimento. “Nel 2017 – ha sostenuto nell’occasione Salvini, la cui visita è raccontata tra gli altri dal Corriere del Veneto – Procure e Parlamento hanno ben altro da fare che prendersela per qualche cartello o accendino con il Duce. La legge Mancino è folle, va cancellata”.
Su Repubblica l’intellettuale francese Marek Halter racconta il suo viaggio nell’Europa ferita del terrorismo islamico insieme a 60 imam. “Qua e là, in questo periplo di 4.500 chilometri attraverso l’Europa straziata – scrive Halter – ci sono stati momenti di emozione. Per esempio nella piccola chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, dove padre Jacques Hamel è stato sgozzato il 26 luglio 2016, i rari giornalisti presenti sono scoppiati a piangere quando, vedendo gli imam pregare in memoria del fratello, l’anziana sorella del prete li ha abbracciati, uno dopo l’altro, ripetendo: ‘Siete i miei fratelli’. O ancora a Tolosa, nel cortile della scuola ebraica, dove, il 19 marzo 2012, Mohamed Merah ha giustiziato quattro bambini, tra cui la figlia del direttore della scuola, il rabbino Yaacov Monsonégo, che malgrado il suo dolore ha accolto a braccia aperte l’arrivo di questi imam venuti a rendere omaggio alla sua piccola assassinata”.
In evidenza sulla stampa locale l’incontro tra la redazione di Pagine Ebraiche e le principali testate del territorio ferrarese per ragionare insieme sulla comunicazione dell’ebraismo italiano e sui diversi progetti culturali legati al Meis, che saranno tra l’altro al centro dell’odierna visita in città del premier Gentiloni.
“Incontro informale quello di ieri, che però ha sollecitato, oltre a una maggiore formazione dei giornalisti nell’ambito della cultura ebraica, anche una maggior attenzione per tutto ciò che riguarda il Meis, per innestare anche curiosità verso i temi che il Museo nazionale dell’ebraismo e della Shoah divulga” sottolinea la Nuova Ferrara.
“Una redazione aperta’, giovane e intellettualmente vivace. È quella di Pagine Ebraiche, il giornale dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane, che in questi giorni è stanziale a Ferrara nell’ambito di una propria iniziativa (Redazione Aperta), che vede incontri quotidiani con le realtà sociali, culturali e dell’informazione” scrive il Resto del Carlino.
La Nuova Ferrara pubblica inoltre qualche anticipazione della Festa del libro ebraico in programma il prossimo settembre, che vedrà anche la partecipazione della ministra Fedeli. “La rassegna si terrà in vari luoghi del centro, dalla sala Estense alla palazzina del Meis, fino al Municipio. In questo contesto – si legge – la Festa del Libro ebraico rimarca la caratteristica del Meis di essere sempre più polo culturale di ricerca e dibattito sulla comunità ebraica italiana, con aperture anche internazionali, e non solo un museo”. Ad aprire la festa un concerto di Yakir Arbib.
Ha suscitato polemiche il blando riferimento alla figura di Soros fatto da Netanyahu nel corso della sua visita a Budapest, dove incontrando il premier Orban ha trattato anche il tema dell’antisemitismo. Vittima di una violenta campagna di odio condotta dalle componenti più estreme della società ungherese, Soros come noto non ha un buon feeling con il primo ministro israeliano. “Secondo i commentatori, la tutela selettiva contro l’antisemitismo rischia di allargare la frattura tra Netanyahu e gli ebrei che vivono nel resto del mondo” scrive il Corriere, citando un articolo di Haaretz.
Visita alla mostra sulla Menorà del comandante dei carabinieri Tullio Del Sette. Ad accoglierlo tra gli altri la direttrice del Museo ebraico Alessandra di Castro, la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello e il rabbino capo rav Riccardo Di Segni. Sul Messaggero una fotonotizia dell’evento.
Stasera a Tel Aviv i Radiohead concluderanno il loro tour mondiale. Una decisione contestata da diversi artisti, Roger Waters in primis, che sostengono la linea di boicottaggio anti-israeliano del Bds.
“A chi dice che dovremmo andare là, sederci intorno al fuoco a cantare, io dico no, non dobbiamo. Noi osserviamo la linea del boicottaggio. Chiunque sia tentato di non farlo, come i nostri amici Radiohead, dovrebbe ripensarci” ha detto Waters (Repubblica).
II fondatore del Fronte Nazionale Jean-Marie Le Pen è stato rinviato a giudizio per “istigazione all’odio razziale” a causa delle affermazioni, nel 2014, contro l’attore ebreo Patrick Bruel. Parlando di Bruel, riporta il Fatto Quotidiano, Le Pen evocò “un’infornata”, facendo riferimento ai forni crematori.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(19 luglio 2017)