Il coraggio dei Giusti
Con l’approvazione da parte della Camera dei Deputati, la Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità è arrivata quasi al traguardo. A battersi da anni affinché venga istituita è Gabriele Nissim con la “sua” Gariwo, ma fondamentali sono stati Milena Santerini e Emanuele Fiano, promotrice e relatore del provvedimento (la proposta di legge data 30 gennaio 2014). Ora tocca al Senato, dopo di che l’Italia aderirà ufficialmente alla Giornata dei Giusti – 6 marzo – decisa dal Parlamento europeo il 10 maggio 2012.
Parlare con maggior impegno di quanto si sia fatto finora di Giusti e di responsabilità individuale è indispensabile, in particolare visto l’aria che tira. È un dovere ricordare e portare a esempio, soprattutto delle nuove generazioni, chi, nelle circostanze più difficili e disumane, si oppone ai crimini contro l’umanità, ai totalitarismi, all’indifferenza. Giusti sono coloro che, nel corso di genocidi e omicidi di massa prodotti da ideologie e totalitarismi, hanno difeso la dignità e salvato vite umane anche a rischio della propria. Il messaggio è più che mai chiaro: insegnare l’importanza di sentirsi responsabili in prima persona del soccorso ai più deboli. «Il coraggio di un solo uomo può fare la differenza tra il bene e il male: questo è l’insegnamento incancellabile che ci hanno lasciato i Giusti di tutto il mondo. È bene che questo messaggio non vada perduto e sia invece rinnovato e divulgato».
Messaggio che vale anche – chessò – nella nostra misera Italia della paura e delle spinte razziste, per non parlare dell’Europa eccetera eccetera eccetera.
Stefano Jesurum, giornalista
(27 luglio 2017)