Gerusalemme, appello giordano per fermare proteste palestinesi
Il re di Giordania Abdullah II ha invitato il capo dell’autorità palestinese Mahmoud Abbas a lavorare per calmare le tensioni a Gerusalemme, ore dopo che diverse fazioni palestinesi, sostenute da Abbas stesso, hanno invocato per venerdì nuove manifestazioni di protesta al Monte del Tempio (Spianata della Moschee). In una telefonata, i due leader, riporta un’agenzia di stampa giordana, “hanno sottolineato l’importanza di continuare il coordinamento per riportare la situazione a come era prima dell’inizio della crisi e garantire che lo stato storico e legale nella Santa Moschea venga rispettato”. Il ritorno alla calma è la priorità di Israele, spiegano i quotidiani locali, con il Premier Netanyahu impegnato a coordinarsi con Stati Uniti e Giordania per evitare nuovi scontri violenti a Gerusalemme. Le autorità israeliane hanno tolto i metal detector installati per questioni di sicurezza e contro cui si erano levate le proteste palestinesi. A riguardo Giuliano Ferrara su Tempi scrive “ammazzano poliziotti israeliani nella spianata delle moschee e Israele si cautela con misure ovvie di controllo, ci sono anche in Vaticano, vorrei vedere. Risultato: l’opinione internazionale vede giovanissimi armati di fede e pietre e molotov contro uomini della repressione israeliana vestiti come astronauti e impegnati come di dovere nel loro lavoro per impedire altro sangue, ma con i risultati che sappiamo a spirale, morti palestinesi, morti negli insediamenti, sangue e ancora sangue che l’antisionismo internazionale, nuova veste dell’antisemitismo di sempre, attribuirà per intero alla ‘destra’ israeliana, a Israele, agli ebrei”.
Migranti, la sentenza della Corte Ue. Per la Corte di Giustizia dell’Ue è lo Stato di primo approdo che resta competente per l’esame delle richieste d’asilo e non lo Stato di destinazione. Sempre. Nelle sue conclusioni l’Avvocato generale aveva stabilito che quel principio può saltare in caso di afflusso massiccio, ma i giudici hanno completamente ribaltato il verdetto. Come scrive oggi La Stampa, la decisione della Corte poteva essere il grimaldello per scardinare uno dei principi chiave del regolamento di Dublino, ma non è andata come l’Italia sperava con i giudici a confermare quegli stessi principi.
Giornata dei Giusti, la legge italiana. La Camera dei Deputati ha approvato, il 26 luglio 2017, la proposta di legge per l’istituzione in Italia di una Giornata in memoria dei Giusti dell’umanità. E da Gariwo, l’associazione presieduta da Gabriele Nissim che aveva ottenuto l’istituzione della Giornata in Europa, arriva il plauso a chi “ci ha creduto fin dall’inizio, a cominciare da Milena Santerini ed Emanuele Fiano, promotrice e relatore del provvedimento, che dal 30 gennaio 2014 – giorno della presentazione della proposta di legge – si sono spesi in prima persona per ottenere in Parlamento il più grande consenso tra le forze politiche”. “Abbiamo bisogno di uomini che, senza pensare al potere e alla fama, si assumano una responsabilità per un mondo migliore”, spiega Nissim ad Avvenire.
Memoriale di Milano, la vergogna delle scritte razziste e antisemite. Sdegno per le scritte a carattere razzista e antisemita ritrovate sulle panche di marmo di fronte al Memoriale della Shoah di Milano, dove per il terzo anno consecutivo vengono ospitati ogni notte alcune decine di profughi e richiedenti asilo.
Il mostro di Firenze e la strategia della tensione. “Ci potrebbe essere un legame tra i delitti del mostro di Firenze e la cosiddetta strategia della tensione, quell’oscuro intreccio di trame e depistaggi che caratterizzò la storia italiana dalla fine degli Anni 60 ai primi Anni 80?”, si chiede La Stampa. A suggerire questa ipotesi, a quasi 40 anni dal primo degli 8 duplici omicidi sulle colline fiorentine, è stato l’esposto – e le successive integrazioni – presentato 5 anni fa da Vieri Adriani, avvocato fiorentino, già legale dei familiari di Nadine Mauriot, una delle giovani vittime. Il Collegamento sarebbe un ex legionario, Giampiero Vigilanti, 87 anni, che risulta indagato dalla procura di Firenze per i delitti compiuti tra il 1968 e il 1985.
Gretel Bergmann (1914-2017). Repubblica e Corriere ricordano la campionessa di salto in alto di origine tedesca Gretel Bergmann, scomparsa negli Stati Uniti all’età di 103 anni e diventata celebre perché costretta dal nazismo ad abbandonare il sogno di partecipare ai Giochi olimpici di Berlino 1936 in quanto ebrea. “Cara signorina Bergmann – le scrissero – ci dispiace comunicarle la sua esclusione. Lei non è stata abbastanza brava e non può dunque garantire risultati. Heil Hitler”. “Gretel – sottolinea il Corriere – aveva tutto il diritto a partecipare ai Giochi e probabilmente avrebbe vinto l’oro, ma il regime nazista non poteva permettere che a trionfare fosse un’atleta ebrea”.
La scrofa di Wittenberg. Sull’Osservatore Romano la storica Anna Foa racconta del bassorilievo in cui vi è un antico motivo antiebraico diffuso in area tedesca. Nel 2016 un’associazione guidata da un pastore protestante e da una comunità evangelica di suore ha organizzato un corteo di protesta di fronte alla chiesa chiedendo di toglierlo e di esporlo nel museo della Shoah. “Forse, il posto di quel bassorilievo dovrebbe proprio essere in un museo, dove fosse possibile inserirlo nel suo contesto storico. – scrive Foa – Ma non, di nuovo, in quello della Shoah. Perché, per quanto violenta e oscena fosse l’immagine della scrofa degli ebrei, non ha creato Auschwitz, certo non allora, quando è stata immaginata nel medioevo tedesco. E nemmeno dopo, se non indirettamente, nell’uso strumentale e distorto che ne ha fatto il nazismo”.
Sette scrittori per Trieste. Sul Corriere Sette Rossella Tercatin raccoglie alcuni brevi brani di scrittori come Svevo, Saba e Magris, che raccontano l’anima di Trieste.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(27 luglio 2017)