A Gerusalemme massima allerta Un nuovo venerdì di tensione
Come raccontano i quotidiani italiani (Stampa, Giornale), le forze di sicurezza israeliane sono in stato di allerta, in attesa della preghiera islamica del venerdì che porterà migliaia di fedeli palestinesi alla moschea al-Aqsa. Dopo giorni di proteste, i palestinesi sono infatti tornati a pregare ieri sulla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio) a Gerusalemme, ma la tensione nella città è ancora alta. Per riportare la calma, il governo Netanyahu aveva deciso di togliere i contestati metal detector installati di recente al Monte del Tempio (provvedimento che era stato preso per questioni di sicurezza dopo l’attentato del 14 luglio scorso in cui terroristi hanno ucciso due agenti israeliani), un’azione che ora i terroristi di Hamas rivendicano come una vittoria (Avvenire) e che ha attirato molte critiche, sul fronte israeliano, a Netanyahu.
Israele, le mosse di Netanyahu. Il Primo ministro israeliano nelle scorse ore ha chiesto la chiusura dell’emittente del Qatar Al Jazeera perché “continua a sobillare la violenza intorno al Monte del Tempio”. “Ho parlato più volte alle autorità giudiziarie per fare chiudere Al-Jazeera a Gerusalemme. Se ciò non potrà avvenire per un’interpretazione dei giudici, lavorerò per adottare la legislazione necessaria per espellere Al-Jazeera da Israele”, ha scritto su Facebook Netanyahu (Libero) che però ora deve confrontarsi con la rabbia dei giordani. Re Abdallah II non ha apprezzato la diffusione del video sui social network del Primo ministro in cui si vede Netanyahu abbracciare la guardia di sicurezza coinvolta nell’incidente dell’ambasciata israeliana a Amman: “i giordani – scrive il Corriere – sono convinti che lo scontro a fuoco non sia stato la reazione della guardia a un attacco terroristico, come hanno raccontato gli israeliani: la sparatoria, sostengono, sarebbe avvenuta dopo una lite per il ritardo nella consegna, l’arabo era un artigiano arrivato negli alloggi dell’ambasciata per sistemare alcuni mobili, l’altra vittima il padrone di casa”.
Italia, il patto tra i nuovi fascisti. “I patti in politica si fanno a tavola, e l’ultradestra non fa eccezione”, racconta Paolo Berizzi su Repubblica, ricostruendo l’inquietante incontro avuto a Milano tra i vertici dei movimenti neofascisti CasaPound e Lealtà e Azione. “Il piano è ambizioso, – spiega Berizzi – un salto di qualità per il neofascismo. Poggia su uno schema semplice: il passaggio dalla strada ai seggi, dalle “azioni” muscolari (come i mille saluti romani il 29 aprile al cimitero Maggiore) alla partita Camera-Senato. Dove, ha promesso il vicepresidente casapoundino Simone Di Stefano, ‘voleranno sedie e schiaffoni’”.
Identità e sport. Approfondimento di Valerio Perseu sul Corriere dello Sport al tema dell’identità religiosa legata al calcio. Tra gli esempi portati, la Csd Maccabi Roma calcio: “appartenente alla Associazione Maccabi Italia, vero e proprio centro polifunzionale, che provvede all’educazione sportiva, sociale e culturale d’ispirazione ebraica dei propri appartenenti”.
Il totalitarismo contro lo ius soli. Su Pagina 99 editoriale del viceministro agli Esteri Mario Giro in merito al dibattito italiano sullo Ius soli e a chi lo usa per fomentare l’odio con i migranti, denunciando un presunto pericolo di sostituzione etnica. “Sostituzione etnica – scrive Giro – è la parola d’ordine che i nazisti (e poi i fascisti) utilizzarono in Germania per spaventare i tedeschi e annichilirne la coscienza. Dicevano che la Germania era sotto attacco razziale, religioso ed etnico, da parte del nemico interno ed esterno (in quel caso gli ebrei), che volevano mutarne la natura, l’indole. Ci si basava sui Protocolli dei Savi di Sion – un falso di successo, creato dalla polizia segreta imperiale russa – per dimostrare che c’era un complotto internazionale contro la “germanicità”, l’arianesimo. Ora come allora, basandosi sul risentimento sociale e sull’esaltazione delle differenze, si cerca di aizzare la popolazione contro un presunto nemico, di creare paura, di individuare il “mostro-bambino” da tenere a bada”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(28 luglio 2017)