DafDaf 82, agosto
Fiabe e colori per l’estate
Si presenta con un piccolo mistero, il numero 82 di DafDaf, il giornale ebraico dei bambini in distribuzione in questi giorni, ma lo strano animale marino della copertina disegnata da Luisa Valenti si presenta a pagina sedici, nella rubrica della Strega Comanda Color, che i giovani lettori conoscono come SCC. All’interno le prime pagine sono dedicate al ritorno alla vita di uno dei borghi che più hanno sofferto per il terremoto della scorsa estate, e la fiducia nel futuro passa anche attraverso una partita di calcio, su un terreno nuovo di zecca, grazie al campo di calcetto donato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
Per la rubrica “A tavola” Roberta Anau, “cuciniera e scribacchina”, come ama definirsi, racconta storie rosse, rosse come i pomodori, le fragole, e le cipolle rosse: un invito a assaggiare, esplorare, e soprattutto a godere dei regali dell’estate, magari accompagnati da un buon libro.
E il suggerimento arriva subito: le pagine centrali di DafDaf sono dedicate a un libro pubblicato recentemente da Quodlibet: si intitola semplicemente Fiabe a fumetti, ed è opera di Rotraut Susanne Berner. La pluripremiata illustratrice e autrice tedesca ha scelto di raccontare – a fumetti, appunto – alcune fiabe dei Fratelli Grimm, e il direttore della testata, Guido Vitale, ha raccontato la vicenda scrivendo un dialogo immaginario fra Jacob e Wilhelm, che discutendo di come una giovane illustratrice voglia lavorare sulle loro fiabe molto raccontano delle loro idee e del loro modo di lavorare.
Segue la pagina della morà DafDafà, al secolo Nedelia Tedeschi, arrivata questo mese a spiegare il significato di alcune parole che iniziano per D, e Sara Gomel, ideatrice e autrice delle pagine di filosofia, ha scelto come protagonista del mese una stella marina. Grazie anche alle sue illustrazioni la rubrica “Filò” affronta il senso del bello e i mille usi che facciamo di una parola abusata chiedendosi e chiedendo ai lettori “Dove sta la bellezza, negli occhi di chi guarda o nelle cose?”
Ada Treves twitter @ada3ves
(3 agosto 2017)