Oltremare – Vacanze
Non so chi abbia inventato il detto “non esiste pubblicità negativa”, ma probabilmente non viveva in Israele e non si occupava di “hasbara”. La parola si traduce con spiegazione, e si usa in contesto diplomatico e giornalistico quando si parla di Israele con cognizione di causa, e di norma in positivo, almeno nelle intenzioni. Io faccio parte di uno sparuto gruppo di israeliani abbastanza convinti che il 90% dei paladini difensori di Israele a partire dall’ONU per arrivare ai gruppi su Facebook che smerciano foto truccate di romantici tramonti israeliani con soldati muscolosi in penombra facciano più danni che altro. Non faccio quindi parte degli innumerevoli gruppi in varie lingue che propagandano Israele online come un prodotto, e scadono spesso in una esaltazione del mio paese che non ha più nessun rapporto con la realtà, anche perché viene fatta da persone che in Israele il più delle volte non hanno mai neanche messo piede. A guardare bene è un fenomeno interessante, sociologicamente parlando: una specie di anamnesi del classico antisemita viscerale polacco, che riesce ad odiare gli ebrei con tutta l’anima anche quando di ebrei non ce ne sono proprio più. Ma se vedessero da vicino cose come un nostro parlamentare che accetta una sfida a fare a botte (sic) sul ponte di Allenby al confine con la Giordania, lanciata da un suo pari (in tutti i sensi) noto per menar le mani anche dentro al parlamento giordano, mi domando onestamente come farebbero a trovarci un motivo di vanto e un segno di progresso. E fra la figuraccia dei metal detector messi e poi tolti, la crisi diplomatica con la Giordania e la rissa poi evitata in extremis, e lo scandalo dei sottomarini che rischia di fare affondare il governo e mandare a picco la carriera politica di Bibi per sempre, sarebbe forse meglio mandare in vacanza tutti i giornalisti internazionali e rivedersi a settembre. Sperando che nel frattempo di produca un qualche miracolo e la faccia bella di Israele diventi di nuovo spendibile, senza funambolismi retorici e photoshop.
Daniela Fubini, Tel Aviv
(7 agosto 2017)