Isola degli esili, ritorni e destini
Sicilia ebraica, lo speciale dossier
La storia di una presenza millenaria, che risale agli anni della distruzione del secondo Tempio, e il carattere e le tradizioni di un’isola speciale. Una presenza riconosciuta come parte integrante e imprescindibile della storia locale, e le conseguenze di un editto di espulsione che nel 1492 è andato a colpire migliaia di destini. Le vicende di quella che è stata la comunità più numerosa d’Italia, e le difficoltà e la fatica di un percorso di ritorno e di rinascita che per lungo tempo hanno potuto contare solo sulla determinazione di pochissime persone. Tutto questo e molto altro è la Sicilia ebraica, una realtà che riafferma la propria esistenza e che sta lottando per riprendersi la propria storia, fra difficoltà e successi di grande valore anche simbolico.
Raccontare l’ebraismo siciliano – protagonista del dossier del mese di agosto di Pagine Ebraiche, curato da Ada Treves – significa intraprendere un percorso di conoscenza non semplice, imboccare una strada tortuosa e imprevedibile fatta di personaggi a volte contraddittori e di storie da capire e vagliare. E da raccontare, a poche settimane dalla Giornata Europea della Cultura Ebraica che vedrà la Sicilia tutta, a cominciare da Palermo e da Catania, come capofila. Da Evelyne Aouate, motore della rinascita della Sicilia ebraica a rav Pierpaolo Pinhas Punturello, che con Shavei Israel tanto sta facendo per accompagnare un percorso complesso. Dall’architetto Renzo Funaro che con la Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia si occupa di vagliare le tante segnalazioni di siti che arrivano dall’isola, alla competenza dell’architetto David Cassuto. Sono molte le voci che questo dossier ha ascoltato per dare un primo quadro della ricchissima e complessa storia della Sicilia ebraica, che oggi può contare anche sul sostegno che le viene dal Progetto Sud dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
(10 agosto 2017)