Firenze, 73 anni di democrazia
“Un solco tra liberatori e oppressori”
“Deve essere chiaro a tutti che la memoria si basa solo sulla verità storica. E quindi non dimenticheremo mai il solco che c’è tra chi ha combattuto per la libertà e chi invece per l’oppressione”.
Da Piazza della Signoria, nel giorno in cui si celebra il 73esimo anniversario della Liberazione della città, il sindaco di Firenze Dario Nardella lancia un chiaro messaggio a chi, anche in queste ore di mobilitazione antifascista, cerca di riscrivere la storia e mettere tutto e tutti sullo stesso piano.
Come i militanti di estrema destra che stamane, nel cimitero di Trespiano, hanno voluto onorare i caduti della Repubblica Sociale Italiana. Una provocazione gratuita denunciata anche dalla Presidente UCEI Noemi Di Segni e dal Presidente della Comunità ebraica fiorentina Dario Bedarida, firmatari nelle scorse ore di un messaggio congiunto inviato al primo cittadino del capoluogo toscano.
“II rispetto è dovuto a tutti i morti – si legge nel messaggio – ma non possono essere tollerate manifestazioni celebrative di gruppi che tanto lutto e dolore hanno portato a tutta Italia. Oggi più che mai un concetto deve essere affermato: in un’epoca di scelte decisive per il futuro dell’umanità ci fu chi entusiasticamente abbracciò odio, violenza e sangue”.
Diversi i segnali inquietanti ravvisati dal sindaco Nardella nel suo intervento, ricco di riferimenti e citazioni. “Oggi – le sue parole – non si tratta solo di combattere contro la galassia nera, ma anche contro certi falsi valori”. A partire dal populismo, minaccia quanto mai attuale secondo il sindaco. ”È accaduto, quindi può accadere di nuovo” ha sottolineato Nardella, ricordando una celebre frase di Primo Levi. Riflessione condivisa dal neo presidente dell’Anpi Firenze Luigi Remaschi, che aveva già messo in guardia sul proliferare di iniziative come quella di Trespiano e cui è toccato il compito di concludere la mattinata.
Significativa la partecipazione di associazioni e cittadinanza al corteo odierno, partito come tradizione da Piazza dell’Unità (dove è intervenuto il chazan della Comunità ebraica Umberto Forti) e quindi arrivato davanti al portone di Palazzo Vecchio. Accanto al Presidente Bedarida, tra gli altri, la Consigliera UCEI Sara Cividalli. Nel corteo anche le insegne della Brigata Ebraica e una bandiera israeliana, sventolata da alcuni rappresentanti del corpo combattentistico Friuli. A guidare la delegazione Romano Rossi, storico animatore di iniziative in ricordo della Brigata al cimitero alleato di Piangipane.
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(11 agosto 2017)