Israele…

La lode della Terra di Israele è la parte centrale di un discorso di Mosè fatto al popolo, che abbiamo letto ieri all’inizio del brano della Torà. Il grande profeta, tra varie altre definizioni, dice che la Terra di Israele è: “Una terra le cui pietre sono ferro e dai suoi monti estrarrai il rame” (Deut. 8:9).
Nel Chydà quotidiano di mercoledì scorso (lezioni di rabbi Chayym Yosef David Azulay 1724-1806) viene riportato un pensiero di rabbenu Efraym, esegeta francese vissuto tra il XII è il XIII secolo: “Le lettere iniziali delle parole del verso אבניה ברזל ומהרריה תחצב / le sue pietre sono ferro e dai suoi monti scaverai, formano la parola אבות/patriarchi; la parola ברזל/ ferro è invece l’acronimo di Bilà-Rachel-Zilpà-Leà, le matriarche”.
Alla luce di questo pensiero, è come se Mosè lasciasse al popolo ebraico un monito, tra l’altro validissimo anche nella nostra epoca: attenti a non perdere mai riferimento con coloro i quali, oggi, voi meritate questa terra. Un merito quando si acquisisce non si trasforma mai in un diritto inalienabile. Lo manterremo fino a quando saremo fedeli ai nostri doveri e agli esempi dei nostri avi. Torniamo a lavorare seriamente per rafforzare questo merito che i nostri patriarchi e le nostre matriarche ci hanno trasferito.

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

(13 agosto 2017)