pericoli…
In tre punti la Torà parla di istigazione e spinta al male. Ciò, dicono i Maestri, è in corrispondenza a tre modalità di istigazione. Esiste quella che nasce dall’esempio di qualche persona carismatica o in qual maniera autorevole, simile al “falso profeta” di cui parla la Torà. A volte invece è nell’ambiente familiare che qualcuno, amichevolmente, con un approccio personalizzato, riesce ad instillare la spinta a lasciare l’Ebraismo o quantomeno l’osservanza. Infine esiste il caso della spinta sociale, collettiva, quella per la quale “tanto, oggi, chi ci bada?”.
Questi pericoli esistono anche al giorno d’oggi, spesso mescolati insieme. Dobbiamo combatterli con coraggio, perché più sono diffusi e più sono intersecati fra di loro, più si rischia di annacquare il nostro ebraismo fino a non riconoscerlo più.
Elia Richetti, rabbino
(17 agosto 2017)