Wikipedia

angelica edna calò livneTutti quelli di sinistra sono traditori e tutti gli arabi sono terroristi
Tutti quelli di Tel Aviv sono vegani e tutti i coloni hanno ucciso Rabin
Tutti i religiosi sono primitivi con gli ziziot e hanno cancellato Darwin dalla storia
Non imprigionatemi in nessuna gabbia
Non riducetemi a un wikipedia
Io sono tutto e niente
Luce infinita racchiusa in un corpo
Quindi non tenetemi chiuso in una gabbia

Cancellate tutto ciò che sapevate di me fino a oggi
Non sono un colono, né un rappresentante di D.
Non sono un bigotto che tratta male le donne né un ponte tra diversi.
per via dei cliché tutti i sefarditi sono considerati svantaggiati e tutti i laici sono degli sporchi eretici
Tutte le donne devono stare in cucina e tutti i russi sono Stalin
Non c’è più speranza, tutti i membri della Kneset sono una massa di ladri
Tutti gli etiopi sono corridori e chi non corre canta con Idan Reichel

Non imprigionatemi in nessuna gabbia
Non riducetemi a un wikipedia
Lasciate che ognuno scriva la propria storia
………………..
Verrà un giorno e non mi chiuderete in nessuna gabbia
Non mi riassumerete in un wikipedia
Io sono tutto e non sono niente
Nudo sono venuto e nudo me ne andrò.

Wikipedia è uno dei successi di Hannan Ben Ari, un quasi trentenne di Karnè Shomron che dopo la zava e gli studi alla Yeshiva ha iniziato a scrivere splendide canzoni ormai parte del repertorio degli israeliani di tutte le età. Mio figlio, in licenza dall’esercito per il fine settimana, mi ha riempito di gioia e di orgoglio quando mi ha raccontato che, nell’incontro settimanale del battaglione, nel quale si toccano argomenti di attualità ed educazione, il suo comandante ha distribuito le parole di questa canzone e, insieme, una sessantina di ragazzi, di kibbuz, di città, di moshav, sefarditi, ashkenaziti, religiosi, laici, etiopi, russi, drusi, ricchi, poveri insomma tutti, da tutta Israele, hanno esplorato insieme il significato del diritto ad essere se stessi, ad essere parte e non parte, il diritto di poter scegliere, di poter vivere secondo la propria coscienza, le proprie idee e il proprio indole raccogliendo i frutti del prezioso giardino nel quale sono stati allevati. Ancora Ahavat hinnam, Amore gratutito, in questo mondo sempre più intransigente, invivibile per molti giovani e non. E bravo questo comandante di 22 anni che deve creare un gruppo affiatato, dove ogni ragazzo è pronto a correre nel fuoco per salvare un compagno. Bello il suo modo di infondere il rispetto per l’altro, di abbattere le barriere. Lo ringrazio e auguro a lui e ai suoi soldati di continuare a coltivare questo spirito, questa forza. La forza che ci tiene in vita da sempre. Auguro che non si debba più correre nel fuoco ma avanzare uniti per continuare a costruire questo bel miracolo che il prossimo anno compirà 70 anni!

Angelica Edna Calo Livne

(17 agosto 2017)