Terremoto a Ischia nella notte, due le vittime accertate
Una scossa di magnitudo 4 ha colpito l’isola di Ischia e la costa flegrea nella notte. Danni soprattutto a Casamicciola. Due le vittime al momento accertate, un’anziana colpita dai calcinacci di una chiesa, e un’altra donna trovata senza vita sotto le macerie. Secondo i giornali, il bilancio dei feriti è di 36 persone. Centinaia le persone in strada, crolli e danni, distrutta la chiesa del Purgatorio, isolati numerosi alberghi. “Un boato, poi il black out” raccontano alcuni testimoni (Corriere e Repubblica). I soccorritori sono al lavoro per estrarre due fratellini di 4 e 6 anni, incastrati sotto le macerie “ma i vigili del fuoco contano di salvarli”, scrive il Corriere. Cordoglio per le vittime e profonda solidarietà alla popolazione colpita dal sisma è stata espressa in queste ore dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni.
Barcellona, la fine dell’ultimo terrorista. La polizia catalana ha trovato e ucciso Younes Abouyaaquoub, l’attentatore ventiduenne considerato responsabile della strage di Barcellona. Abouyaaqoub è stato localizzato da una pattuglia intorno alle 16.15 nel paese attaccato a Sant Sadurnì, Subirats. I poliziotti gli hanno detto di fermarsi e tenere le mani in vista. Lui ha urlato “Allah akbar” e s’è aperto la camicia, mostrando la cintura esplosiva: a quel punto gli agenti, da una decina di metri di distanza, gli hanno sparato, uccidendolo (Corriere). L’indagine sull’attentato intanto continua per capire le ramificazioni della cellula terroristica che ha colpito Barcellona. “Il timore ormai ben radicato – scrive La Stampa – è che dietro gli attacchi della settimana scorsa ci sia la regia di una centrale europea dell’Isis”. Tra chi ha coordinato l’attacco, afferma il quotidiano, il siriano Ahmad Alkhald che ha addestrato ai primi di luglio alcuni membri della cellula catalana nell’uso dell’esplosivo. Contro di lui è stato spiccato un mandato di cattura da parte della Francia, già nel 2016 a causa del suo ruolo negli attentati di Parigi del novembre 2015 (Stade de France) e di Bruxelles del marzo 2016 (Zaventem).
Libertà e istigazione all’odio. “Nessuna tolleranza va garantita agli intolleranti dei diritti e libertà altrui”, scrive il giurista Vladimiro Zagrebelsky su La Stampa, riflettendo sulla questione dell’istigazione al terrorismo islamista. “I provvedimenti amministrativi come le espulsioni, le chiusure di luoghi di incontro o lo scioglimento di riunioni sono legittimi anche sulla sola base di seri sospetti. Sia chiaro che non si tratta di sospendere lo Stato di diritto, come se si fosse in guerra. Anche in un contesto del tutto normale – come però non è chiaramente il caso presente – sia la libertà di espressione, sia la libertà di professione religiosa, sia la libertà di riunione e associazione incontrano limiti per la sicurezza nazionale e la tutela dei diritti altrui”. Sul Corriere della Sera un altro giurista, Sabino Cassese, auspica che il mondo islamico si attivi concretamente per isolare e denunciare chi fomenta l’odio al suo interno. Sull’inserto del Foglio rav Giuseppe Laras, presidente del Tribunale Rabbinico Centro Nord Italia, riflette sul concetto di Rivelazione e sulle differenze tra Ebraismo, Cristianesimo e Islam, sottolineando tra le altre cose come il tema dell’universalismo, se interpretato come fa “l’Islam politico”, è un pericolo per tutto l’occidente.
La Trani ebraica. “È un antico cuore ebraico nel centro storico di Nani. All’ombra del campanile di Nicolaus un dedalo di stradine introduce alla Giudecca, il quartiere che sin dal Medioevo era abitato da una fiorente comunità di ebrei Via Cambio, via la Giudea, via Sinagoga, via Scola Nova sono toponimi ancora vivi che delimitano un’area nella quale sopravvivono non solo riferimenti della storia, ma anche importanti monumenti della tradizione e della cultura ebraica”. Così Repubblica Bari racconta la storia della presenza ebraica a Trani.
La pace secondo Abbas. Il Fatto Quotidiano pubblica oggi un’intervista al presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas, che scarica su Israele tutte le responsabilità per la mancanza di un negoziato di pace, fino a sostenere “con tutta certezza, che la fine dell’occupazione israeliana della Palestina sarebbe la chiave per debellare l’Isis, al Qaeda e gruppi simili”. Tesi evidentemente grottesca e priva di fondamento. Sul fronte dei negoziati, Abbas afferma che l’amministrazione Trump si sta impegnando seriamente nel riaprirli e che “ho già espresso l’intenzione di incontrare Netanyahu a Mosca con il presidente Putin e sono pronto a incontrarlo anche sotto l’egida del presidente Trump”.
Segnalibro, Joann Sfar. Si intitola Lui era mio padre (Edizioni Clichy), l’ultima opera del famoso disegnatore francese Joann Sfar, autore anche de Il gatto del rabbino. A raccontare dell’ultimo lavoro di Sfar, Susanna Nirenstein su Repubblica, definendolo “toccante, dissacratorio, triste e comico al tempo stesso”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
(22 agosto 2017)