Dialogo, lo storico documento
Forte attenzione sulla stampa cattolica per l’incontro in Vaticano tra Bergoglio e una delegazione della Conferenza dei rabbini europei, del Rabbinato centrale d’Israele e del Consiglio rabbinico d’America (delegazione di cui ha fatto parte anche il rabbino capo di Roma rav Riccardo Di Segni). Al centro dell’incontro la consegna al papa di un documento congiunto relativo ai progressi nel Dialogo a partire dalla Nostra Aetate. Un documento storico, come abbiamo spiegato ieri sui nostri notiziari: per la prima volta infatti il rabbinato ortodosso internazionale ha dato un risposta unitaria su questo tema.
L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, pubblica l’intervento tenuto da Bergoglio nel corso dell’incontro a Santa Marta. Cattolici ed ebrei, il suo messaggio, sono chiamati a “collaborare più strettamente oggi e in futuro nella ricerca ricerca comune di un mondo migliore che possa godere di pace, giustizia sociale e sicurezza”.
Un documento rilevante, perché espressione autorevole della componente ortodossa del mondo ebraico che riconosce il cammino positivo intrapreso dalla Chiesa negli ultimi 50 anni. Questa la valutazione che monsignor Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale Cei per l’ecumenismo e il dialogo, offre ad Avvenire.
Suscita intanto curiosità la rivelazione, contenuta in un libro-intervista del politologo francese Dominique Wolton, che all’età di 42 anni l’allora direttore della Compagnia di Gesù in Argentina Jorge Bergoglio si rivolse per sei mesi a una psicanalista ebrea.
“Del periodo relativo all’analisi è difficile capire, perché Bergoglio non lo spiega, quali fossero i suoi problemi, se legati a nevrosi, o ad uno stato di ansia oppure ad una lieve depressione passeggera. Impossibile sapere se le sedute avvenissero sul classico lettino. Bergoglio – scrive il Messaggero – aggiunge solo che da questa terapia ha tratto grande beneficio”.
Ivana Trump e il marito Jared Kushner in uscita dallo staff dei più stretti collaboratori del presidente Usa? Una possibilità che appare sempre più concreta, alla luce di alcune pressioni ricevute da Trump senior in tal senso. Fatali, a quanto pare, le drammatiche ore di Charlottesville e le differenti reazioni di padre e figlia. “Il mattino di domenica Ivanka twittava quello che il padre non aveva avuto il coraggio di scrivere: ‘Non c’è posto nella società per razzisti, neo nazi e suprematisti'” scrive Repubblica.
I Lince della missione Unifil continueranno a pattugliare la Blue Line, la linea che da undici anni è tornata a segnare il confine tra Israele e Libano, fino all’agosto del 2018. La notizia è così raccontata dal Fatto Quotidiano: “Per la prima volta dopo il ritorno dei Caschi blu tra Israele e Libano, all’interno dell’accordo è entrato qualcosa di nuovo e sostanzialmente pericoloso. Decisive, in questo senso, le pressioni esercitate da Stati Uniti e Israele, di nuovo alleati ‘senza se e senza ma’, per porre un vincolo e, allo stesso tempo, un cambio netto di strategia: basta col limitarsi a un mandato di peacekeeping, d’ora in avanti sarà inoltre monitoraggio e sorveglianza nel Libano meridionale, anche all’interno dei villaggi di frontiera sotto stretto controllo di Hezbollah”.
“L’Iran finanzia la prossima guerra a Israele coi soldi delle sanzioni. Europa e Obama complici”. È quanto sostiene il giornalista israeliano Ben-Dror Yemini, che fra qualche giorno sarà a Roma per un ciclo di conferenze. A parlarne è il Foglio.
Brillante esordio della nazionale italiana di basket, che si è imposta in casa di Israele nella gara di esordio dei campionati europei che hanno preso avvio nelle scorse ore. “Italia da urlo!” titola il Corriere dello sport.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(1 settembre 2017)