Casalebraica, l’app che racconta la Comunità

Il tour numero zero ha preso il via poco dopo le 11 di domenica 3 settembre: dieci ospiti che hanno visitato la sinagoga, le stanze del museo ebraico e dei lumi, guidati dalla voce di Micol, una ragazza di circa 35 anni della Comunità ebraica di Casale Monferrato, che pazientemente ha spiegato a ciascun visitatore i dettagli delle opere che avevano davanti, corredando le informazioni con la storia della Comunità, interviste e persino con brani di musica e immagini che ne ampliavano il contesto.
La particolarità di Micol è che esiste solo nella realtà virtuale, il suo nome sarebbe infatti “app interattiva di Casalebraica”. La sua voce è esclusivamente sui nostri cellulari o sui tablet, compresi quelli che la Comunità fornirà ai visitatori che ne faranno richiesta, e che ha avuto il pubblico di questa presentazione della prima visita guidata in modalità “on line”. Una anteprima di quello che sarà possibile fare dalla sera del 9 settembre quando, l’app sarà scaricabile gratuitamente per tutti sia in formato Android sia per i device Apple.
A presentare questo salto tecnologico che rende il museo casalese all’avanguardia sono stati Elio Carmi, vicepresidente della Comunità ebraica, e Pietro Tosco, Content manager di Heritage, la società che ha sviluppato il programma avvalendosi anche del contributo della Compagnia di San Paolo. Tosco è andato nei dettagli tecnici di questo progetto cominciato circa un anno fa. In pratica si applica una tecnologia di micro-geolocalizzazione: nel complesso di Sinagoga, Museo Ebraico e Museo dei Lumi è stato potenziato l’impianto Wi-fi e sono stati sparsi 14 sensori che rendono possibile definire con precisione la posizione di ciascun visitatore e quindi attivare il commento audio o la spiegazione video al momento richiesto. L’app offre, infatti, diverse modalità di fruizione. Una volta scaricata si può visitare il museo virtualmente già a casa propria, oppure varcando i cancelli di Vicolo Salomone Olper scegliere tra “Visita guidata” e “Visita libera”. Nel primo caso si incontra appunto Micol, che ci conduce in un percorso speciale alla scoperta del museo, nella visita libera, invece, gli utenti potranno accedere ai contenuti, suddivisi per piani e ambienti, indipendentemente dal percorso effettuato. Naturalmente sarà sempre possibile scegliere la visita guidata con personale “umano”, ma di certo l’app sarà un valido aiuto per un sito turistico tra i più visitati della provincia.
Gli altri autori dei contenuti sono Claudia De Benedetti, Pietro Tosco e Cristina Mancini, le musiche che accompagnano i commenti sono opera di Giulio Castagnoli, Erika Patrucco, Marco Pesce, Paola Roggero ed eseguite dai ragazzi del Coro Ghescer – Opera dei Ragazzi. Le fotografie sono realizzate da Dario Canova.
L’applicazione è scaricabile gratuitamente su www.heritage-srl.it/casalebraica/ o dal sito della comunità www.casalebraica.info

Il prossimo fine settimana alla Comunità ebraica di Casale, inoltre, si preannuncia ricchissimo di appuntamenti organizzati in occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica e legati al tema di questa edizione “diaspora in cammino per il mondo”. Si comincia già nella sera di sabato 9 settembre (ma nella tradizione ebraica i giorni cominciano nel tramonto del precedente), con un’apertura straordinaria in occasione della Notte Rosa Casalese, dove sarà possibile anche sperimentare per la prima volta l’app per una visita virtuale al complesso di Vicolo Salomone Olper.
Domenica 10 la giornata inizia alle 11 con l’inaugurazione della Mostra Provisional Interiors di Giulio Rimondi in Sala Carmi. L’esposizione avviene in collaborazione con Artegiro Contemporary Art che ha portato in vicolo Salomone Olper le opere di questo straordinario artista che vive e lavora tra l’Italia e Beirut. Fin dall’inizio della sua carriera Rimondi ha portato avanti, allo stesso tempo, la fotografia artistica e lavori in ambito sociale, concentrandosi in particolare sulle identità dell’area Mediterranea. Ha realizzato così una serie di reportages su Istanbul, Baghdad, Arabia Saudita, culminanti nel progetto in fieri “Mediterraneum”, del quale ha realizzato fino ad oggi una “Arab page” ed una “Middle-east page”.
Le sue foto, apparse su pubblicazioni nazionali ed internazionali, da Le Monde a Repubblica al New Yok Times-Lens, sono immagini nelle quali la dimensione umana emerge in primo piano, sullo sfondo della traccia dolorosa di guerre e povertà, accennate per particolari. Ha ricevuto recentemente riconoscimenti prestigiosi tra i quali la partecipazione alla Triennale di Amburgo (2015) e la Biennale del Mondo Arabo a Parigi (2016). Come fotogiornalista Rimondi ha pubblicato su testate internazionali tra cui: TIME, New York Times Lens, CNN, LeMonde, National Geographic, Internazionale e Leica Fotografie International. Inoltre, ha ricevuto i seguenti premi: Lead Award for still life photography, Iceberg Award for documentari, the Special Award for contemporary photography.

La mostra di Casale documenta gli effetti del conflitto siriano con immagini che mostrano gli spazi provvisori abitati dai rifugiati in aree che vanno dal nord al sud di Beirut (da Batroun a Saida). Cabine in legno, ambienti ricavati in edifici abbandonati, residenze temporanee e provvisorie sorte tra piantagioni, beach clubs e ville. I campi profughi sovraffollati e inaccessibili, alloggi a costi proibitivi, mantengono i rifugiati siriani in condizioni di estrema povertà e impossibilitati a ritornare nei loro paesi. Il lavoro di Rimondi, contro la spettacolarizzazione della sofferenza e lo sfruttamento visivo dei rifugiati siriani, rifugge dal ritrarre volti e persone se non raramente e con delicatezza estrema.
L’artista sarà presente a Casale il 24 settembre in occasione della chiusura della mostra
La giornata prosegue alle 16 nel cortile delle Api con il Coro Gesher diretto da Erika Patrucco e l’esecuzione di musiche di Salomone Rossi, Michele Bolaffi, Sergio Liberovic ed elaborazioni di canti ebraici monferrini di Giulio Castagnoli.
Alle 17 in Sinagoga potremo incontrare uno straordinario protagonista dell’arte contemporanea: Silvio Wolf, 59 anni, milanese, visiting professor alla School of Visual Arts di New York, docente all’Istituto Europeo di Design di Milano. Ha esposto nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo, ma tuttavia Wolf non sarà a Casale per parlare di arte, ma di suo padre Mojzesz Aron Wolf, una figura altrettanto straordinaria di intellettuale protagonista del ‘900. Era un ebreo proveniente da Varsavia, un medico mosso da ideali umanistici, anti-tradizionalista. Mojzesz Aron Wolf detto Mietek, per anni curò la gente della comunità di Milano, fino al 1990.
Infine la giornata si conclude alle 21 con l’ultimo appuntamento della rassegna “Musica in sinagoga”. Davanti all’arca si esibisce il “Divertimento Ensemble” per un programma basato sulle musiche della Diaspora Ebraica.

“Divertimento Ensemble” è un eclettico gruppo di musicisti (attualmente comprende una ventina di membri) fondato nel 1977 da alcuni solisti di fama internazionale sotto la direzione di Sandro Gorli. Si è rapidamente affermato in Italia e all’estero realizzando fino ad oggi più di 1.000 concerti e 16 CD. Oltre cento compositori hanno dedicato nuove composizioni all’ensemble: questi e numerosi altri hanno contribuito a creare per il complesso un repertorio cameristico fra i più rappresentativi della nuova musica, non solo italiana.
Tutti gli eventi sono ad ingresso libero, per informazioni 0142 71807 www.casalebraica.org

(4 settembre 2017)