Dalla Sicilia al Meis di Ferrara,
la cultura ebraica è protagonista
La storia, i destini e le sfide dell’ebraismo italiano protagonisti in queste ore al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per la conferenza stampa di presentazione delle iniziative della Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica in tutta Italia e del lancio dei nuovi stringenti impegni del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah che sarà inaugurato a Ferrara il 13 dicembre.
“La presentazione della Giornata Europea della Cultura Ebraica è la perfetta occasione per presentare il museo” ha esordito il padrone di casa, il ministro Dario Franceschini. “È giusto e doveroso raccontare e conoscere questa storia lunga e straordinaria: la Giornata e il Meis sono l’occasione e il luogo perfetto, si intrecciano alla perfezione. In particolare, la mostra sui primi mille anni di storia ebraica, con la quale sarà inaugurato il Museo – ha poi detto – dà il senso di quanto la storia ebraica e italiana si siano incrociate a lungo nel tempo, nei momenti buoni e in periodi terribili”.
Diaspora, identità e dialogo: questo il filo conduttore della Giornata. Ottantuno le località che nel nostro paese partecipano a questa iniziativa, che oltre al patrocinio del Mibact gode del sostegno del Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani ed è inoltre riconosciuta dal Consiglio d’Europa.
Ha osservato al riguardo la presidente UCEI Noemi Di Segni: “Apprestandoci a celebrare la diciottesima Giornata Europea della Cultura Ebraica, vogliamo raccontare la storia di una specifica Diaspora, quella ebraica, emblema di tutte le Diaspore, dell’essere erranti, della difficoltà del vivere lontani dal proprio Paese d’origine, ma anche della bellezza e delle opportunità dell’integrazione, in una società aperta e pluralista. Una sfida della nostra epoca, che è importantissimo affrontare con saggezza ed equilibrio”. Quindi, riferendosi alle iniziative in Sicilia, regione capofila di questa edizione, ha sottolineato come l’isola abbia “una storia ebraica di grande interesse, interrottasi per secoli, ma che oggi vede dei germogli di rinascita, che l’ebraismo italiano intende incoraggiare, per guardare al futuro con ottimismo e speranza.”
Tangibile al riguardo l’orgoglio del sindaco di Catania Enzo Bianco. “Mi fa particolarmente piacere che le iniziative più significative si svolgano nella mia terra, c’è un legame profondo tra ebraismo e Sicilia”. Prima dell’espulsione avvenuta sul finire del XV secolo, ha poi ricordato Bianco, c’era una grande coesione tra ebraismo e Sicilia. “Abbiamo voluto essere protagonisti assieme all’UCEI di questa rinascita. A Catania abbiamo organizzato tante iniziative, dalle proiezioni di film, ai concerti, alle mostre d’arte ai percorsi museali. Altre importanti iniziative sono in programma a Palermo, e poi a Siracusa, Agira e Ragusa-Camarina”.
È seguito l’intervento del presidente del Meis Dario Disegni, che ha annunciato l’apertura del percorso espositivo sui primi mille anni di storia ebraica in Italia (curatori Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla) e nell’occasione ha anche presentato il nuovo logo del museo. “Non poteva esserci migliore opportunità per annunciare la prossima apertura a Ferrara del Meis che l’odierna presentazione della Giornata, dedicata quest’anno al tema Diaspora. Identità e dialogo” ha affermato Disegni. “La Diaspora più antica del popolo ebraico è infatti proprio quella installatasi nel nostro Paese duemiladuecento anni orsono, la cui storia, la cui cultura, e la cui interazione, tra luci e ombre, con la storia e la cultura dell’Italia, con apporti di tradizioni e di saperi di grandissima originalità e importanza, il Meis intende appunto narrare.”
Grande la soddisfazione del ministro Franceschini. “Sono legato personalmente al percorso del Meis – le sue parole – perché ero all’inizio della mia esperienza parlamentare quando, nel 2003, riuscimmo a far approvare la legge istitutiva del museo. E fu un rarissimo caso di voto unanime. Poi dall’idea, dalla nascita della Fondazione, dalla ricerca dei finanziamenti siamo arrivati ad avere oggi il quadro completo dal punto di vista della governance ed è stato trovato un equilibrio positivo con le altre iniziative culturali che esistono da tempo o che sono in fase di costruzione”.
(5 settembre 2017)