Il Giro d’Italia a Gerusalemme
Anche nel segno di Pagine Ebraiche
Sulle strade di Gino il Giusto, intrise di coraggio ed eroismo silenzioso, c’è andato insieme a Pagine Ebraiche: la primavera dello scorso anno e, più recentemente, in occasione della tappa del Giro d’Italia partita dalla sua Ponte a Ema. Assieme alla squadra ha preso confidenza con quelle storie, quei percorsi, quei mille affascinanti risvolti. E proprio in quella circostanza, in un dialogo stretto con Rcs, ha preparato il terreno per una sfida avvincente. Portare il Giro a Gerusalemme, far partire la corsa in rosa dallo Stato ebraico. E farlo nel nome di Gino Bartali, campione di sport e umanità: una sfida andata a buon fine.
È merito in prima istanza di Ran Margaliot, team manager delI’Israel Cycling Academy (la prima squadra professionistica israeliana di ciclismo), se il prossimo Giro partirà proprio da là. E se, tra i vari momenti che segneranno questo inedito avvio della corsa, ci sarà una sosta allo Yad Vashem. Corridori e dirigenti in raccoglimento al Memoriale della Shoah di Gerusalemme dove, dal settembre del 2013, è stato inciso a eterno ricordo il nome del ciclista fiorentino.
Come si ricorda tra gli altri su Corriere e Avvenire questo straordinario impegno nasce nel segno di un solco ben preciso: quello tracciato in questi anni da Pagine Ebraiche.
(6 settembre 2017)