“Monaco ’72, monito per tutti:
il terrorismo non ha alibi”

A distanza di 45 anni dalla strage di Monaco ’72, la Germania ricorda con una grande cerimonia e un importante memoriale gli undici atleti israeliani assassinati da un commando di terroristi palestinesi mentre partecipavano alle Olimpiadi. “Il centro che stiamo inaugurando oggi deve rappresentare un messaggio per il mondo – ha dichiarato il presidente d’Israele Reuven Rivlin durante la cerimonia a Monaco, dove sorge il nuovo memoriale – non ci sono scusanti per il terrorismo. Il terrorismo deve essere condannato senza equivoci, ovunque. A Barcellona, a Parigi, a Berlino, a Gerusalemme, ovunque”. Durante il suo discorso Rivlin, accolto dal presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, dal primo ministro della Baviera Horst Seehofer e dal presidente del CIO Thomas Bach, ha ricordato che Israele ha aspettato per quasi mezzo secolo che l’organizzazione dei Giochi si decidesse a commemorare con un minuto di silenzio gli atleti israeliani uccisi. “I nostri fratelli che sono stati assassinati non erano solo figli dello Stato d’Israele. Erano anche figli della famiglia olimpica. Una famiglia che per molti anni li ha abbandonati”, le parole del presidente israeliano che poi si è rivolto ai tedeschi – durante l’attentato morì anche un poliziotto tedesco -, ricordando che “Israele e Germania hanno un obbligo morale nel diventare alleati inflessibili nella lotta al terrorismo”. Alla cerimonia erano presenti anche Ilana Romano e Ankie Spitzer, che nel brutale attentato persero i mariti, il pesista Joseph Romano e l’allenatore di scherma Andre Spitzer.
In riferimento all’impossibilità di scusare i terroristi, Rivlin ha poi puntato il dito contro Fatah, il movimento del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas. Fatah infatti, “solo l’anno scorso ha definito il massacro degli atleti israeliani come un ‘atto di eroismo’” ma l’omicidio, ha chiarito Rivlin, “non è un atto di eroismo”.
Erano le 4 del mattino del 5 settembre del 1972 quando otto membri di Settembre nero, l’organizzazione terroristica affiliata all’Organizzazione di liberazione palestinese (il cui leader era Yasser Arafat) entrò nel villaggio olimpico di Monaco di Baviera, dove erano in corso i Giochi. Indisturbato, il commando palestinese irruppe nella palazzina destinata alla delegazione israeliana, uccidendo subito due atleti israeliani (Moshe Weinberg, allenatore di lotta greco-romana, e Yossef Romano, specializzato nel sollevamento pesi, che avevano tentato di fermarli) e sequestrandone altri nove (i pesisti David Berger, Zeev Friedman, l’arbitro di lotta greco-romana Yossef Gutfreund, il lottatore Eliezer Halfin, l’allenatore di atletica leggera Amitzur Shapira, l’allenatore di tiro a segno Kehat Shorr, il lottatore Mark Slavin, l’allenatore di scherma André Spitzer e il giudice di sollevamento pesi Yakov Springer).

Daniel Reichel @dreichelmoked

(6 settembre 2017)