“Catania e la ‘casa degli ebrei’,
avviata dal Comune una verifica”
“Non esiste nessuna ‘Casa degli ebrei’ concessa dal Comune di Catania che ha come unico referente su questi temi l’Unione delle Comunità Ebraiche italiane; il solo soggetto a cui la Legge della Repubblica riconosce di rappresentare le Comunità ebraiche nel nostro Paese”.
È quanto precisa l’Ufficio Stampa del Comune siciliano in merito ad alcune fuorvianti ricostruzione apparse sulla stampa locale in cui si parlava (a proposito della recente assegnazione di uno spazio pubblico) di “Comunità ebraica di Catania” che avrebbe ottenuto dallo stesso Comune una “casa”.
“Come fa ha ben spiegato la presidente dell’UCEI Noemi Di Segni – si legge nella nota, diffusa nelle scorse ore – ‘una Comunità ebraica può costituirsi soltanto sulla base di quanto previsto dall’Intesa firmata nel 1987 tra l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Repubblica italiana, che ha trovato applicazione con la legge 8 marzo 1989, n. 101 (Norme per la regolazione dei rapporti tra lo Stato e l’Unione delle Comunità ebraiche italiane), che sostituisce la Legge Falco del 1930 (Norme sulle Comunità israelitiche e sull’Unione delle Comunità medesime) e sulla base dello Statuto dell’Ebraismo Italiano approvato dall’UCEI stessa’”.
“Qualora l’associazione in questione ribadisse la sua appartenenza alla Comunità ebraica Italiana e ciò non fosse vero, perché un tale atto rientra nella materia riservata e disciplinata da ben precise norme di legge e di Statuto, e non può essere proclamata unilateralmente da un soggetto privato che promuove i propri fini, ancorché associativi e di interesse per l’ebraismo – si legge ancora – a questo punto non sarebbe più legittima la concessione di beni pubblici da parte del Comune di Catania”
Si tratterebbe infatti, viene spiegato, di un ente privato che si è presentato come ‘Comunità ebraica’ senza alcuna reale evidenza e senza aver considerato o interpellato l’UCEI e la Comunità ebraica di Napoli, unici referenti istituzionali ai sensi della citata legge. Il Comune di Catania, si legge, “ha attivato tutte le verifiche necessarie ed è pronto a riconsiderare ogni atto adottato”.
(7 settembre 2017)