FESTIVAL Una stagione di pagine da scoprire
Mantova ha aperto come ogni anno la stagione dei festival culturali dell’autunno italiano, con la ventunesima edizione del Festivaletteratura: decine di migliaia di biglietti staccati, circa altrettante presenze agli incontri ad accesso libero, per più di centoventimila presenze. Una grande festa, non solo il festival culturale capostipite e il primo degli appuntamenti che ormai praticamente tutta Italia dedica alla cultura, in un calendario sempre più affollato, che costringe tutti a girandole infermali da un luogo all’altro, da una data all’altra. Sono stati giorni pienissimi, iniziati già il fine settimana prima dell’apertura ufficiale, una folla gioiosa e partecipe, come sempre, scrittori, lettori, critici, editori, giornalisti e professionisti dell’editoria che si mescolano alle centinaia di giovani volontari, ai mantovani che affollano gli incontri e che cercano anche di portare avanti la propria vita intanto che collaborano alla buona riuscita del festival allestendo vetrine a tema, dando informazioni e genericamente mostrandosi sempre calorosi e ospitali.
Nonostante la scelta annunciata di ridurre il numero di incontri, la ventunesima edizione del Festivaletteratura di Mantova non è meno ricca, meno affollata, meno di successo. Code, folla, applausi. Come sempre. Un calendario ricco e articolato, capace di presentare l’autore esordiente con la stessa cura di un grande nome, una città dalla bellezza che commuove. Sono ingredienti ormai consolidati, che hanno permesso al festival più noto di rinnovare il proprio successo, e dare appuntamento per il prossimo anno – dal 5 al 9 settembre – con la sicurezza di chi sa di aver fatto un buon lavoro.
E curata e attenta, come ogni anno, è la programmazione degli incontri dedicati alla cultura ebraica, che dal primo all’ultimo giorno si sono susseguiti, con la redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane che oramai da diverse edizioni è presenza costante al Festivaletteratura.
Un modello collaudato, destinato a ripetersi più e più volte nelle prossime settimane: apre infatti mercoledì 13 Pordenonelegge, “la festa del libro, con gli autori”, che un anno dopo l’altro ha aumentato il suo pubblico e nonostante la collocazione geografica riesce ad attirare decine di migliaia di lettori. Rinnova il suo gemellaggio letterario col Premio Campiello, cui è dedicata la serata inaugurale e continua a espandersi, con un programma fatto di decine di incontri disseminati negli oltre 40 punti di incontro del centro storico di Pordenone. La scorsa edizione aveva totalizzato 310 eventi e oltre 500 protagonisti della scena letteraria italiana e internazionale, e con un record assoluto di anteprime, ben 45 novità, di ospiti sia italiani che stranieri.
Contemporaneamente, però, bisogna essere altrove: a Bellinzona per Babel, il festival di letteratura e traduzione che apre il 14, e a Modena, Carpi e Sassuolo per il Festivalfilosofia, altra realtà italiana di rilievo seguito da decine di migliaia di persone, mentre sabato sera apre a Ferrara la Festa del Libro Ebraico, i cui numerosi appuntamenti domenica vedranno numerose presenze eccellenti. Oltre alle visite al Meis, infatti, e alle tavole rotonde, sono molti gli “appuntamenti con l’autore”, quest’anno ospitati nella cornice del Meis, a partire da Paola Bassani che, insieme ad Alberto Cavaglion ripercorre l’autobiografico Se avessi una piccola casa mia. Giorgio Bassani, il racconto di una figlia, che il dialogo tra Riccardo Calimani, presente con Storia degli Ebrei di Roma, e Rony Hamaui, con Ebrei a Milano, prima del focus su Una storia nel secolo breve. L’orfanotrofio israelitico italiano Giuseppe e Violante Pitigliani su cui intervengono le autrici Angelina Procaccia, Sandra Terracina e Ambra Tedeschi, la curatrice Micaela Procaccia e Gadi Luzzatto Voghera. A Sabina Fedeli poi il compito di illustrare il suo Gli occhiali del sentimento. Ida Bonfiglioli: un secolo di storia nella memoria di un’ebrea ferrarese, affiancata da Andrea Pesaro, Presidente della Comunità ebraica di Ferrara. E per finire, La psicoanalisi di Enzo Bonaventura, con i contributi di David Meghnagi, che ha curato e introdotto il testo, e dei condirettori della rivista “Psicoterapia e Scienze Umane”, Pier Francesco Galli e Paolo Migone.
Ada Treves twitter @ada3ves
(12 settembre 2017)