Reato di propaganda fascista,
il ddl all’esame della Camera

rassegnaDopo il duro scontro di luglio, riprende oggi l’esame alla Camera della legge che propone l’introduzione in Italia del reato di Propaganda del regime fascista e nazifascista (articolo 293-bis del codice penale). Primo firmatario della norma, il deputato Pd Emanuele Fiano, che si è detto fiducioso sulla possibilità che la legge venga approvata questa settimana in prima lettura: “I numeri ci sono e alla Camera non ci saranno problemi”. Come scrive il Secolo XIX, buona parte della destra e il Movimento Cinque stelle si erano detti contrari alla norma: “tra i più accaniti detrattori della proposta di legge il leader pentastellato, Beppe Grillo, che ha attaccato senza freni il Pd, reo a suo dire di fare ‘fascismo a intermittenza’”. A proposito di leggi da approvare, slitta invece l’esame dello ius soli: il Senato lo affronterà solo dopo la finanziaria (Messaggero).

Netanyahu in America Latina. La visita di Benjamin Netanyahu in Sud America è la prima di un capo di governo israeliano nella regione. Un viaggio – definito storico dal ministero degli esteri israeliano – in cui il Premier incontrerà i leader di Argentina, Colombia, Messico, scrive l’Osservatore Romano. Da Israele invece arrivano notizie preoccupanti: “La Siria – riporta La Stampa – avrebbe lanciato missili anti-aerei contro i cacciabombardieri israeliani che ieri hanno sorvolato a bassa quota il Libano meridionale. Lo rivela la tv Canale 10, in base a fonti non specificate siriane. Il tentativo di abbattere jet nello spazio aereo libanese sarebbe senza precedenti e segnerebbe una nuova escalation nelle tensioni fra i due Paesi”.

Libano, processo al regista “vicino a Israele”. Il regista franco-libanese Ziad Doueiri è stato liberato dalle autorità libanesi dopo essere stato processato con l’accusa di aver “cospirato con il nemico” per aver girato un film in Israele cinque anni fa, riporta il Corriere. “Il film è stato finanziato soprattutto da produttori libanesi, con Belgio, Usa e Francia. Alcuni politici libanesi – racconta il regista a Repubblica – sono andati a lamentarsi con il governo che ha dovuto avviare la procedura obbligatoria. È vero, ho girato in Israele, a Tel Aviv e in Libano questo è illegale. Infatti il film è stato bandito. Ma i giudici hanno concluso che quel film, The attack, non era stato un danno per il Libano o per l’identità palestinese”.

Da Roma a Manhattan, il Museo ebraico arriva a New York. Su La Stampa l’annuncio della mostra dedicata al Museo ebraico di Roma al Center of Jewish History di New York. “L’idea – racconta il quotidiano – è venuta a Natalia Indrimi, direttrice del Primo Levi Center di New York, e ad Alessandra Di Castro, che dirige il museo ospite. «II Center of Jewish History è un consorzio di musei ebraici, e il Primo Levi Center ne fa parte», spiega Natalia Indrimi. “Lo Yeshiva University Museum ci ha invitato a collaborare a una mostra sull’Arco di Tito, simbolo della presenza bimillenaria degli ebrei a Roma. Da anni collaboriamo con il Museo Ebraico di Roma e abbiamo pensato di portarlo, in contemporanea alla mostra, come casa della comunità ebraica romana, per farlo conoscere agli americani. Con il Rome Lab offriremo un tipo di racconto diverso, che alterna le voci della comunità a quelle di commento di studiosi”. Il laboratorio, curato da Alessandro Cassin, Valerio Ciriaci e Isaac Liptzin, consiste in un’installazione virtuale, che si articola in tre spazi: il quartiere ebraico, il tempio maggiore e il museo.

Sicilia, cultura ebraica protagonista. Suoi quotidiani locali continua l’attenzione per le iniziative legate alla Giornata della Cultura ebraica che ha visto la Sicilia protagonista di quest’ultima edizione: il giornale Sicilia, nelle pagine di Catania, racconta della mostra “Gli ebrei in Sicilia”, visitabile gratuitamente fino al 23 settembre alla Biblioteca Ursino Recupero. “La mostra – racconta il quotidiano – è articolata in una parte didattica che, in 22 pannelli curati dallo studioso di storia e cultura ebraica Nicolò Bucari, ricostruisce la storia degli ebrei nella nostra isola, e in una parte antiquaria in cui sono esposti non solo testi cinquecenteschi e settecenteschi relativi alla storia e alle usanze degli ebrei di Sicilia, ma anche alcuni documenti di estremo valore e rarità”. Sul tema della diaspora ebraica si svolgerà poi questa sera a Cosenza una conferenza con la partecipazione del sindaco Mario Occhiuto (Gazzetta del Sud).

Ebrei di Francia e scuole. Principal de collège ou imam de la République? (“preside di liceo o imam della Repubblica?) è l’interrogativo che dà il titolo al libro scritto da un ex preside a Marsiglia, Bernard Ravet. Un volume – scritto assieme a un giornalista del Monde, Emmanuel Davidenkofl – di cui parla oggi il Foglio e in cui si critica la situazione di alcune scuole francesi, in cui starebbe prendendo sempre più piede l’integralismo islamico a danno, tra gli altri, degli ebrei. L’ex preside racconta di una mamma ebrea che voleva iscrivere il figlio al liceo Versaille, dopo essere stata qualche anno in Israele: “Quando ho sentito parlare il ragazzo, ho capito che i miei studenti avrebbero scoperto subito la sua provenienza. Se avessero scoperto che veniva da Israele, l’avrebbero distrutto. Cosi, con imbarazzo, ho chiesto alla mamma di non iscriverlo alla scuola statale, ma ebraica. Quando, solo pochi mesi prima di questo episodio, un giornalista era venuto a chiedere a scuola quali erano i rapporti tra i miei studenti musulmani e i loro compagni ebrei, loro hanno risposto: Qui non ci sono ebrei e se ci fossero, sarebbero obbligati a nascondersi”. Il risultato – scrive il Foglio – è che oggi, come ha denunciato Francis Kalifat, a capo delle organizzazioni ebraiche di Francia, “nella regione parigina non ci sono più studenti ebrei nelle scuole pubbliche”.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked