Scuole e istruzione, la ministra Fedeli
alla Festa del libro ebraico di Ferrara

“La Festa del Libro Ebraico a Ferrara è sempre servita per fare il punto della situazione sul MEIS, come cantiere e soprattutto come progetto culturale. Ma l’edizione che ci attende è speciale, perché finalmente ci siamo: sarà l’ultima prima dell’apertura del 13 dicembre”.
Massimo Maisto, vicesindaco di Ferrara, ha aperto così la conferenza stampa sulla manifestazione in programma nel weekend di sabato 16 e domenica 17 settembre. E ha proseguito analizzando la chiave del successo del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah “che, com’è stato ultimamente, è il risultato di un’alleanza forte con la città – non solo ospite, ma protagonista delle attività del MEIS –, con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e tutti i soggetti che, a vario titolo, collaborano, a partire dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CDEC) e dalla Comunità ebraica di Ferrara – sponda importante per il radicamento del Museo a livello locale –, senza dimenticare l’Istituto di Storia Contemporanea (ISCO), il Jazz Club e il mondo della scuola. A questo proposito – ha concluso Maisto –, registro con particolare piacere la presenza alla Festa della ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, segno di un riconoscimento anche istituzionale. Del resto, come ho ripetuto in molte scuole del territorio, il loro ruolo è centrale e devono vivere il MEIS e gli altri musei come loro aule didattiche, appendici delle loro sedi. Sapere che il MEIS sta costruendo un rapporto col MIUR, ancor prima di aprire, è un’ottima notizia”.
Alla collaborazione con la città di Ferrara ha fatto riferimento anche il presidente del MEIS, Dario Disegni, sottolineando come la Festa del Libro Ebraico sia quest’anno interamente ospitata nei locali messi a disposizione dal Comune, cui ha voluto esprimere la propria riconoscenza, “sentita e non formale”. Nel suo intervento, Disegni ha ricordato come alla Festa del 2016 “ci impegnammo ad aprire entro il 2017. E oggi siamo lieti di confermare che questo miracolo, atteso da anni, è prossimo alla realizzazione, grazie a un gigantesco sforzo corale. Tra novanta giorni, infatti, nella nuova sede espositiva del MEIS (corrispondente all’edificio dell’ex carcere) inaugureremo la mostra “Ebrei, una storia italiana: i primi mille anni”, che sarà di prefigurazione del Museo, sotto il profilo scientifico e allestitivo”. Un Museo, ha rimarcato Disegni, che rispetto a un anno fa può ormai dirsi pienamente inserito nella rete europea e internazionale dei musei di storia ebraica e della memoria, che proprio alla Festa del 2016 furono invitati a una sessione plenaria.
E che la Festa del Libro Ebraico sia strettamente saldata alla narrazione presente e futura del MEIS lo dimostra il programma del prossimo fine settimana, specialmente la tavola rotonda dal titolo “Partecipazione e cittadinanza oggi: le sfide dell’accoglienza”, che domenica 17, alle 12, nella Sala del Consiglio comunale, coinvolgerà la ministra Fedeli, il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, mons. Giancarlo Perego, vescovo dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio ed ex direttore generale della Fondazione Migrantes, Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e Mario Marazziti, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati, con l’ambasciatore Francesco M. Talò nel ruolo di moderatore. “La storia della comunità ebraica in Italia è fatta di integrazione – tra luci e ombre – e interazione, ma non omologazione. Gli ebrei hanno saputo interagire con la società italiana pur mantenendo, e anzi sviluppando, le proprie peculiarità, in termini di cultura, religione e tradizioni. E ora che l’Italia e l’Europa – ha spiegato Disegni – stanno affrontando sfide epocali, ci sembra che sulla vicenda storica degli ebrei nel nostro Paese (migrazioni antichissime ma anche recenti, come quella dagli Stati arabi allo scoppio della guerra dei sei giorni) meriti di essere stimolata una riflessione. È un po’ questo, del resto, il compito del MEIS. Ed è anche per questo che il termine “museo” ci sta un po’ stretto, perché vogliamo porci soprattutto come luogo di dibattito, scambio e confronto”.
Il percorso delineato dal presidente farà tappa, alla Festa, anche nella Grande Guerra, attraverso la rassegna “1915-1918: ebrei per l’Italia”. Promossa dal CDEC in collaborazione con ISCO, verrà inaugurata alle 11 di domenica 17 nel Salone d’Onore del Comune, dove fino al 10 novembre racconterà in ventisei pannelli e dieci totem l’enorme tributo di sangue e di caduti che gli ebrei italiani offrirono alla nazione. Salvo poi, vent’anni dopo, essere “ricompensati” con l’emanazione delle leggi razziali. “La mostra, completamente finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – ha chiarito il curatore Gadi Luzzatto Voghera, direttore della Fondazione CDEC –, vuole descrivere, in tutta la sua complessità e precarietà, la dinamica di acquisizione del concetto di cittadinanza da parte della minoranza ebraica. Come emancipazione, poi quasi totale annullamento della propria identità ebraica nel ’15-’18, per affermare, semmai, quella italiana”. La gigantesca banca dati di cui i curatori si sono avvalsi, grazie anche al supporto dei Musei ebraici di Trieste e di Roma e del professor Pierluigi Briganti, ha inoltre consentito di realizzare una stazione multimediale dove il pubblico potrà ricerca i nomi degli ebrei che hanno preso parte alla Grande Guerra e ricostruire linee genealogiche.
Sugli altri appuntamenti in calendario (tutti a ingresso gratuito) si è soffermata la direttrice del MEIS, Simonetta Della Seta, evidenziando come la tavola rotonda con la Ministra Fedeli sarà preceduta dalla firma di un protocollo d’intesa molto dettagliato tra il MEIS e il MIUR, che riconosce nel Museo un ente primario per la divulgazione e l’alta formazione sull’ebraismo e i suoi contenuti, e comprende anche un capitolo dedicato all’alternanza scuola-lavoro.
Tra gli altri eventi della Festa focalizzati da Della Seta, il concerto inaugurale del pianista e compositore Yakir Arbib, che la sera di sabato 16, alla Sala Estense, si esibirà nel concerto inedito “Machloket: controversie musicali”, rivisitando tra jazz e classica i temi più noti della musica ebraica italiana.
E poi, gli “Incontri con l’autore”, che nel pomeriggio di domenica 17, sempre alla Sala Estense, vedranno alternarsi sul palco nomi di primo piano quali Paola Bassani, Riccardo Calimani, Rony Hamaui, Angelina Procaccia, Sandra Terracina e Ambra Tedeschi, Sabina Fedeli e David Meghnagi.
Infine, un’occasione molto speciale: la possibilità, nella mattinata di domenica 17, di visitare con l’architetto Carla Di Francesco – nei giorni scorsi nominata segretario generale del MiBACT – l’edificio dell’ex carcere restaurato, dunque vuoto, finito. E lì, una chicca: “Abbiamo deciso di offrire al pubblico – ha rivelato la direttrice – alcune, prime suggestioni dei contenuti della mostra inaugurale di dicembre, che verranno proiettati nei nuovi spazi in anteprima assoluta”.

Daniela Modonesi