Tony Blair: “Antisemitismo,
una minaccia globale”

“L’antisemitismo è una minaccia che fa parte di un dibattito globale. In particolare in Medio Oriente, dove è un elemento della pericolosa politicizzazione della religione islamica, cuore del problema nella regione ” e non solo. A sottolinearlo Tony Blair, ex primo ministro britannico e già inviato speciale del Quartetto sul Medio Oriente, ospite nelle scorse ore del primo giorno del ciclo di conferenze dedicato all’antisemitismo e organizzato in Vaticano e a Roma dall’Institute for the Study of Global Antisemitism and Policy (Isgap). Blair nel corso dell’incontro – con ospiti tra gli altri il demografo Sergio Della Pergola, il giornalista Ben Dror Yemini, l’analista Mordechai Kedar, il mufti Muostafa Rashed Abou Abdalla – ha stigmatizzato nel suo intervento il Bds, il movimento che propugna il boicottaggio d’Israele, sottolineando come non serva e anzi sia un ostacolo per ottenere la pace nella regione e rappresenti una congiuntura tra l’estremismo di sinistra e l’islamismo.
Ad aprire l’incontro – a cui seguirà domani un appuntamento a La Sapienza e venerdì alla Camera – il direttore dell’Isgap Europa Robert Hassan: “I luoghi del ciclo di conferenze – ha spiegato Hassan – rappresentano fede, scienza, politica e si intrecciano con la questione dell’antisemitismo”. Un fenomeno che, ha ricordato il presidente dell’Isgap Charles Asher Small, citando Elie Wiesenthal: “inizia con gli ebrei ma non finisce con loro”. La minaccia antisemita non è infatti solo una questione che interessa il mondo ebraico in quanto bersaglio ma la società nel suo complesso, come hanno spiegato i diversi relatori provenienti da tutto il mondo. Sia Small quanto il professor Della Pergola hanno ricordato la genesi e l’evoluzione dell’antisemitismo, da quello religioso cristiano a quello moderno che ha poi prodotto la tragedia della Shoah, fino a quello che oggi unisce estrema destra, estrema sinistra e fondamentalisti islamici. Una sfida interna al mondo islamico in cui è impegnato in prima persona anche il mufti Muostafa Rashed Abou Abdalla, presidente del World Union of Islamic Scholars for Peace, che ha sottolineato come la organizzazione che presiede è impegnata a confrontarsi con il pensiero criminale dei terroristi e “proteggere le nuove generazioni dal pensiero di Daesh, Boko Haram, i Fratelli Musulmani, Hamas, e così via”.