Netanyahu-al-Sisi a New York, la storica stretta di mano
Il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato nelle scorse ore a New York il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Si tratta, raccontano i quotidiani israeliani, del primo incontro pubblico tra i due da quando al-Sisi è salito al potere in Egitto. Una riunione tenuta a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, durata un’ora e mezza e in cui il presidente egiziano ha espresso a Netanyahu la volontà di sostenere il processo di pace tra israeliani e palestinesi. Un desiderio che sembra aver già portato un cambiamento, come ricorda Avvenire: nelle scorse ore infatti è arrivato l’annuncio del movimento terroristico di Hamas di voler passare la mano ed essere disposto a consegnare il controllo della Striscia di Gaza (sempre più in difficoltà) a Fatah. “Nello specifico, – scrive Avvenire – la dirigenza islamista ha detto sì allo scioglimento della Commissione amministrativa (l’organismo rivale del governo di Ramallah), all’organizzazione del voto politico in tutti i Territori palestinesi e all’apertura di negoziati per la creazione di un Esecutivo di unità nazionale”. Si tratterebbe del quarto tentativo e la dirigenza dell’Anp si è espressa con cautela sull’apertura di Hamas. Un’apertura che per il momento, comprensibilmente, non convince Israele e di cui Netanyahu ha parlato con al-Sisi.
Il Giro d’Italia parte da Gerusalemme. Grandissima attenzione sui maggiori quotidiani italiani per l’annuncio ieri della città da cui partirà il 101esimo Giro d’Italia: “La grande partenza da Gerusalemme. Tre giorni in Israele per stupire il mondo”, titola la Gazzetta dello Sport: “Il Giro d’Italia riscrive con coraggio le regole del ciclismo mondiale. Allarga i confini, porta per la prima volta una grande corsa a tappe fuori dall’Europa e pianta la bandierina nel luogo più sacro della Terra: Gerusalemme”, scrive il corrispondente della Gazzetta Luca Gialanella, che ha intervistato anche il sindaco della Capitale d’Israele Nir Barkat (“il Giro non sarà soltanto un onore ma una fonte di ispirazione, una spinta tremenda per avvicinare ancora più gente”, afferma il sindaco). “Gerusalemme in rosa”, il titolo scelto dal Corriere della Sera per l’articolo di Paolo Tomaselli, che riporta le parole del ministro italiano dello Sport Luca Lotti: “Grazie al ciclismo e allo sport uniamo idealmente i nostri due Paesi. Questo Giro sarà una sfida sportiva, ma anche culturale: un ponte ideale tra Italia e Israele”. Tre le tappe israeliane, spiega tra gli altri Paolo Brusorio su La Stampa: “Si comincia con la crono di Gerusalemme, 10 km che lambiscono la città vecchia e la sua storia con il traguardo proprio sotto le mura; si prosegue con la 2a tappa da Haifa a Tel Aviv e arrivo sul Lungomare della città più cool; si finisce con un tappone di 226 km (partenza da Be’er Sheva, dove l’Inter perse inopinatamente in Europa League un anno fa), che prima di sbarcare a Eilat sul Mar Rosso taglia una parte del deserto del Negev”. Ad aggiungere fascino all’iniziativa, un legame simbolico tra i due Paesi, quello rappresentato da Gino Bartali, il cui nome capeggia sul muro di Yad Vashem e che ricorda il grande campione italiano come uno dei Giusti tra le Nazioni: a rendergli omaggio ieri al Giardino dei Giusti, racconta Adam Smulevich sul Corriere fiorentino, i nipoti Gioia e Giacomo. “Ieri Gino Bartali, – scrive su Gazzetta Andrea Monti – un uomo che diceva ‘certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca’, s’è goduto da lassù, nel Giardino dei Giusti, uno dei trionfi più emozionanti della sua intramontabile epopea”.
Salvini contro la legge Fiano. “Appena andremo al governo cancelleremo la legge Mancino e la legge Fiano sulla ricostituzione del partito fascista: le idee non si processano, queste cose si facevano in Urss”, ha promesso il leader della Lega Matteo Salvini dal palco di Pontida. “Eccolo, – scrive Paolo Berizzi su Repubblica – il ‘regalo’ del Capitano, a petto gonfio in mezzo al nugolo di bandiere e manifesti blu, il colore ufficiale della nuova Lega. Musica per le orecchie dei ‘fascisti del terzo millennio’. Non aspettavano altro. Messaggio forte e chiaro”.
Nobel razzisti. Knut Hamsun, T.S. Eliot e Konrad Lorenz sono i tre Premi Nobel di cui parla, affiancandovi altri intellettuali illustri, Andrea Colombo nel suo nuovo libro I maledetti. Dalla parte sbagliata della storia (Landau), raccontando la vicinanza di questi personaggi a nazismo, fascismo e alle tesi razziste. Come scrive Paolo Mieli oggi sul Corriere della Sera, riprendendo le parole di Colombo: “Il tratto che li accomuna è ‘la consapevolezza che l’Ottocento, il secolo dei buoni sentimenti, del liberalismo, delle democrazie, della speranza ottimistica in un progresso senza limiti, era definitivamente tramontato’ e l’idea che ‘dalle macerie della Prima guerra mondiale doveva sorgere un mondo nuovo, radicalmente trasfigurato’”.
La filosofia ebraica. Su Avvenire Riccardo De Benedetti recensisce il libro dello studioso dell’ebraismo Massimo Giuliani, La Filosofia ebraica. “La modernità ‘del’ pensiero ebraico, la modernità ‘nel’ pensiero ebraico – scrive Avvenire – sono i punti di forza del volume di Massimo Giuliani (ottimo e indispensabile il lessico finale) che si raccomanda non solo per la sintesi precisa e dettagliata delle sue pagine, ma anche per la consapevolezza da cui è attraversato”.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked