L’appello degli ebrei tedeschi: “Smascheriamo l’estrema destra e i suoi messaggi di odio”
Per la prima volta dal dopoguerra a oggi un partito di estrema destra, ultranazionalista, antimigranti è entrato in Parlamento in Germania. Alternative für Deutschland (AfD) è diventato dopo le elezioni di ieri il terzo partito tedesco e 94 dei suoi candidati siederanno nel prossimo Bundestag (93 in realtà vista la defezione di Frauke Petry delle scorse ore). Forte di un sorprendente 13 per cento, l’AfD ha messo in allarme il mondo ebraico tedesco e internazionale. “Un obiettivo dovrebbe unire tutti i partiti democratici: dimostrare agli elettori che l’AfD non è un’opzione, in modo da riportarla là dove le appartiene – sotto lo sbarramento del cinque per cento”, il commento del presidente del Consiglio ebraico tedesco Joseph Schuster che ha definito il partito guidato da Alice Weidel, Joerg Meuthen e Alexander Gauland un movimento che “tollera le idee di estrema destra e istiga contro le minoranze”. Schuster ha invitato la politica tedesca ad impegnarsi per “rivelare la vera faccia dell’AfD e smascherare la vacuità delle sue promesse populiste”. Per il leader del World Jewish Congress Ronald Lauder l’AfD è “un vergognoso movimento reazionario che richiama il peggio del passato tedesco”. Lauder ha invece fatto i suoi complimenti e mandato un augurio – inviato anche dal Premier israeliano Benjamin Netanyahu – ad Angela Merkel per il suo quarto mandato alla guida della Germania: “ho incontrato molte volte Merkel in passato – ha dichiarato Lauder – e ho visto il suo impegno sincero e incrollabile nella lotta contro l’antisemitismo e nella difesa dello Stato d’Israele. È una vera amica di Israele e del popolo ebraico”. “La Germania – ha proseguito Lauder – ha annunciato la scorsa settimana la lodevole decisione di adottare una nuova e ampia definizione di antisemitismo in linea con la definizione internazionale proposta dall’IHRA, nonché una legge senza precedenti (che entrerà in vigore il mese prossimo) che infligge multe alle piattaforme di social media che non rimuovono contenuti che esprimono linguaggi di odio e ‘manifestamente illegali’ entro 24 ore”. Nonostante l’inquietante risultato dell’AfD dunque la Germania, sottolinea il presidente del World Jewish Congress, si è mossa in modo chiaro per arginare i fenomeni di odio online e non. E l’auspicio di Lauder è che la Merkel – anche sul Bds – continui in questa direzione. Un’auspicio condiviso dal Congresso ebraico europeo che ha invitato i partiti tedeschi a fare in modo che l’AfD “non abbia alcuna rappresentanza nella prossima coalizione di governo. Alcune delle posizioni che ha accolto durante la campagna elettorale mostrano livelli di intolleranza allarmanti, mai visti in Germania per decenni e che rappresentano, naturalmente, una grande preoccupazione per gli ebrei tedeschi e europei”.
Diversi giovani manifestanti sono scesi nelle piazze (nell’immagine una manifestazione a Berlino) per protestare contro l’AfD e i suoi ammiccamenti all’estrema destra. Apertamente ostile alla politica di accoglienza della Merkel, il partito ha avuto in passato anche esternazioni antisemite e negazioniste come dimostrano le parole di un suo esponente, Björn Höcke: in un comizio a Dresda, Höcke aveva dichiarato che “noi tedeschi siamo l’unico popolo al mondo che ha installato un monumento alla vergogna nel cuore della sua Capitale”, riferendosi al Memoriale alla Shoah di Berlino.
d.r.