…criticare
Un ebreo non riesce a smettere di confrontarsi con il problema della propria identità e della propria cultura.
Philip Roth, in un momento di lucida onestà, ha scritto: “Per me, essere ebreo comportava un vero dilemma storico in cui eri nato e non una qualche identità che avevi scelto di indossare dopo aver letto una dozzina di libri”. E Roth sapeva quello che stava scrivendo, dopo essersi confrontato ripetutamente con la propria identità e con le contestazioni di chi, da posizioni di conservazione, lo accusava pretestuosamente di essere un ebreo carico di odio di sé, un ebreo antisemita.
A volte criticare anche i comportamenti di certi ebrei non significa criticare l’ebraismo, ma vivere dall’interno le consapevolezze di un’identità glatt, un’identità più pignola, come si pretende che sia la casherut glatt.
Dario Calimani, Università Ca’ Foscari Venezia