…secessioni
Mentre l’ebraismo si appresta ad entrare nella Sukkah, il mondo sembra farsi più precario ed instabile di ogni simbolo possibile. Con i vari referendum (c’è stato anche quello curdo, così importante per le sorti mediorientali) si sollevano le più intricate domande delle filosofia politica di tutti i tempi. Quale il luogo del diritto, il centro o la periferia? Quando una comunità può legittimamente dichiarare la propria indipendenza rispetto allo Stato di cui fa parte? Basta osservare la storia per capire che una risposta definitiva non esiste. Gli Stati Uniti nascono da una secessione e nessuno si sogna di dichiararli illegittimi; tante altre volte è prevalsa la posizione opposta. Molto, se non tutto, dipende dai rapporti di forza, dal sostegno internazionale, dalla sensibilità politica del momento. Bisogna saper interpretare bene la situazione. Certo spaventa sentire a Barcellona gli stessi slogan e le stesse parole che un tempo si sentivano a Zagabria. Un ulteriore segno che niente è acquisito una volta per tutte e che faglie storiche che si pensavano risolte riemergono appena si offre una nuova occasione.
Davide Assael, ricercatore