Setirot – Pregiudizio

stefano jesurumSono certo che la lettura dell’indagine “Stereotipi e pregiudizi degli italiani”, voluta dalla Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano in collaborazione con la società di analisi e ricerche di mercato IPSOS e realizzata nell’ambito di un progetto sulla storia dell’antisemitismo coordinato dall’Università Statale di Milano, con la partecipazione di Università La Sapienza di Roma, Università di Genova e di Pisa, avrà posto a ognuno di noi interrogativi tra loro assai differenti. Cominciamo però con due constatazioni senz’altro positive: l’obiettivo è che la rilevazione possa diventare un punto di partenza per monitoraggi periodici che vadano a costruire una sorta di barometro dell’intolleranza. E soprattutto la notizia che, almeno per ora, l’immagine degli ebrei, i luoghi comuni, gli stereotipi non siano cresciuti ma rimangano stabili.
Spiega il presidente IPSOS Nando Pagnoncelli: era probabile che la lunga crisi in atto da svariati punti di vista insieme alla «incapacità di progettare come risolvere alcune questioni di vitale importanza per le persone, avrebbe prodotto rabbia, rancore, razzismo, complottismo e rigurgiti fascisti». In questo quadro però l’antisemitismo rimane alto, ma stabile (11% oggi, 12% dieci anni fa). Aumenta parecchio invece l’intolleranza verso gli immigrati, la xenofobia, cresce il pensiero di destra.
Mi chiedo quanti ebrei rientrino nel quadro descritto dall’indagine CDEC-IPSOS. Temo non pochi, e la cosa – oltre a preoccuparmi – mi strazia.

Stefano Jerusum, giornalista

(19 ottobre 2017)