Genova – Luzzati, tra arte e identità
Il 26 gennaio del 2007 ci lasciava Emanuele Luzzati. Il grande illustratore e scenografo genovese, a dieci anni dalla scomparsa, è oggi protagonista di una importante mostra inaugurata nelle scorse ore nelle stanze del museo ebraico cittadino nell’ambito di alcune iniziative congiunte promosse da Comune e Comunità. “Viaggio nel mondo ebraico di Emanuele Luzzati”: un lungo e appassionante itinerario compiuto attraverso la sua identità, da lui stesso definita come quella di un “ebreo non religioso” ma comunque attento “alle tradizioni tramandate in famiglia di generazione in generazione”.
La mostra riprende una precedente edizione, allora ideata e curata dal Centro Culturale Primo Levi, ed è stata arricchita dalla curatrice Danièle Sulewic, scenografa e storica collaboratrice di Luzzati, con uno studio inedito che inserisce l’artista nel contesto delle sue radici ebraiche fra Piemonte e Emilia-Romagna. “La sfida di questa mostra è portare uno sguardo più ricco su una figura che in tanti conoscono, ma non troppo in profondità. È lo sguardo su un uomo che è stato di esempio per tanti, me compresa, anche oltre la sua dimensione artistica. Un vero e proprio maestro” sottolinea la curatrice a Pagine Ebraiche. Con lei, a fare gli onori di casa, il presidente della Comunità ebraica Ariel Dello Strologo. Toccante inoltre la testimonianza della scrittrice Giacometta Limentani, grande amica di Luzzati.
Oltre alle opere, nell’allestimento presentato ieri in un museo gremitissimo (in sala anche esponenti di diverse comunità religiose, tra cui valdesi e bahai), materiale iconografico proveniente dagli archivi di famiglia: il kibbutz Ruhama dove vive ancora la sorella Gabriella, le famiglie Luzzati e Tedeschi di Genova, il museo Luzzati di Genova, l’archivio Trionfo presso Lunaria Teatro di Genova , il museo biblioteca, il museo Nahon di Gerusalemme. Protagonista anche l’attrice Franca Valeri, con una sua intervista del 1947.
Al centro della mostra dunque non solo le sue celebri opere d’arte, ma anche la dimensione più intima di un artista che fortemente ha segnato il suo tempo. E questo anche attraverso la proiezione di interviste e documentari, buona parte dei quali prestati per l’occasione da RAI – Teche.
La visita alla mostra, come è stato osservato ieri, consentirà infine di poter conoscere da vicino le opere realizzate da Luzzati per la sinagoga di Genova, le vetrate della Sinagoga Grande, dedicate alle 12 Tribù di Israele, risalenti agli anni ‘50, le formelle in ceramica, anch’esse dedicate alle 12 Tribù di Israele, che decorano la Bimà (il pulpito) sempre della sinagoga grande a 20 anni esatti dalla realizzazione e il Parokhet (l’arazzo che ricopre l’armadio che contiene i Rotoli della Legge) iconograficamente dedicato a Genova e Gerusalemme.
La mostra chiuderà il prossimo 20 dicembre, in occasione della celebrazione dell’ultimo giorno della festa ebraica di Chanukkah. Quel giorno la città sarà invitata a partecipare all’accensione dei lumi della Chanukkiah, la lampada a otto bracci tipica della ricorrenza.
(23 ottobre 2017)