VIAGGI Alla scoperta dell’antica Puglia ebraica

pugliaMaria Pia Scaltrito / Puglia. In viaggio per Sinagoghe e giudecche / Adda editore

Un viaggio alla scoperta della storia e dei siti ebraici in Puglia, area in cui comunità sono fiorite per lunghi secoli e fino alla fine del ‘400, quando gli editti di espulsione spagnoli colpirono anche questa regione del sud Italia. Un territorio in cui da diversi anni è in corso una riscoperta delle radici culturali ebraiche, la cui ricchezza e complessità è ricostruita nel bel saggio della giornalista e studiosa Maria Pia Scaltrito “Puglia. In viaggio per Sinagoghe e giudecche”, edito da Adda.
Da nord a sud del “tacco d’Italia”, sono tutt’oggi tangibili i segni dell’antica presenza ebraica. E il libro, corredato da un ampio e godibile apparato fotografico (e da un’utile bibliografia), accompagna il lettore alla scoperta di un mondo.
Tra affreschi che ritraggono gli ebrei con la rotella rossa (triste simbolo di riconoscimento, antesignano della novecentesca stella gialla) e i nasi adunchi, tipico retaggio di certa iconografia, presenti in chiese di Galatina e Soleto, alle numerose ex-giudecche. Come quella di Trani, dove da qualche anno è tornata a vivere una nuova Sinagoga, sorta sulle vestigia di quella medievale, ma anche di Bari, Taranto, Otranto, Andria e altri luoghi.
L’autrice, consultando documenti e intrecciando dati, aiuta a localizzare le strade e i quartieri dove in queste e altre località doveva essere vivace la presenza ebraica, e dove si ha la certezza o si suppone fossero situate sinagoghe piccole o grandi. E con l’aiuto di numerose epigrafi, di diversa provenienza ed esposte in diversi siti, aiuta a cogliere i segni di vite e avvenimenti che furono.
Doveva esserci, in queste contrade, un gran fermento di vita ebraica, se, come riporta Beniamino da Tudela, c’erano nel XII secolo trecento famiglie ebraiche a Taranto, cinquecento a Otranto, duecento a Trani e duecento a Melfi, solo per limitarsi alle città pugliesi (o limitrofe: l’antica Apulia comprendeva anche gran parte dell’attuale Basilicata) visitate dal noto rabbino e viaggiatore. Per non parlare di altre grandi e numerose comunità del resto del sud.
Tra le numerose tappe, sicuramente da ricordare anche Lecce, dove da non molto tempo ha aperto i battenti un museo ebraico, in Palazzo Taurino, che si trova proprio nelle strade della giudecca medievale, inserito nei locali circuiti turistico-culturali (www.palazzotaurino.com/ita). Tra le tracce di vita ebraica a Lecce, una epigrafe in ebraico, saltata fuori quasi per caso negli anni ’90, recita: “Questa non può essere che la casa del Signore.” Un motto che agli ebrei pugliesi, fino alla loro cacciata, doveva suonare decisamente vero.
Oggi, grazie a questo necessario lavoro di divulgazione dell’autrice, che oltre a dedicarsi all’attività pubblicistica è ricercatrice in studi ebraici presso l’École des hautes études en sciences sociales di Parigi, sarà più facile orientarsi tra i tanti segreti della Puglia ebraica.

Marco Di Porto