LA RASSEGNA MENSILE D’ISRAEL Una copertina con lo sguardo al futuro

rassegnaQuesto volume de «La Rassegna Mensile di Israel» ha sulla copertina la bella foto del matrimonio di Augusto Segre ed Iris Steinmann, celebrato ad Asti nel 1949. Belli, giovani ed eleganti, i due sposi sono ripresi con una leggera inclinazione dal basso verso l’alto, e guardano sorridendo lo spettatore come da un palcoscenico. Proprio in un momento particolarmente complesso e drammatico per l’Europa e per il mondo, abbiamo scelto un’immagine che vogliamo anche simbolica della continuità della vita ebraica nel nostro paese.
Interamente all’ebraismo italiano è dedicata la prima parte di questo volume, aperto da una nuova testimonianza, risalente alla Venezia del 1519, sull’origine e diffusione della parola “ghetto”, presentata da Angelo M. Piattelli. Segue un lavoro sull’apostata Giulio Morosini, la cui micidiale opera di diffamazione (che trovò però un’inaspettata barriera nell’insegnamento del futuro papa Clemente XIV) è analizzata da Alessandra Levi; la figura del rabbino veronese Leone Leoni, vissuto durante la Seconda guerra mondiale, è ricostruita con pietas da Laura Graziani Secchieri.
Di storia ebraica italiana tratta anche lo studio di Claudia Di Cave, che ricrea l’etimologia del termine giudaico-romanesco “peromante”. Così come il peromante, nell’etimologia tradizionale, è colui che “va per Roma”, Di Cave ci accompagna in un viaggio fra tradizioni, folclore, reperti culturali. Parla ancora di Roma il testo di Vega Guerrieri, all’epoca della Seconda guerra mondiale e dei suoi terribili contraccolpi sulla vita quotidiana degli ebrei romani (e anche dei loro familiari non ebrei). L’articolo è corredato da una serie di interviste inedite realizzate appositamente dall’autrice. Elia Boccara ricrea un periodo sconosciuto della storia degli ebrei italiani in Tunisia e dei loro difficili rapporti con i correligionari che, dopo l’indipendenza del paese, avevano optato per la cittadinanza francese. Infine, last but not least, lo storico del folclore dell’Università dello Utah Steve Siporin, esperto di storia degli ebrei italiani, illustra il lascito letterario di Augusto Segre (già direttore di questa rivista dal 1975 al 1979), un’opera che, come egli scrive, «non ha ancora ricevuto il debito riconoscimento».
La seconda parte di questo numero di Miscellanea, il Dibattito (una sezione composta da contributi brevi, di taglio più discorsivo, inaugurata nel volume 81), porta il titolo di Diaspora e Israele e prende l’avvio da un convegno organizzato dal Pitigliani di Roma nell’aprile 2015 ispirato dalla massima talmudica Dinà de-Malkhutà Dinà, La legge dello Stato è legge. Due articoli, quello di Daniele Fiorentino e Giorgio Gomel, provengono dagli atti di quel convegno. Fiorentino traccia una breve storia della cosiddetta “simbiosi ebraico-americana”, individuandone una delle cause in una tensione religiosa condivisa. Gomel si sofferma invece su uno degli snodi centrali del pensiero ebraico degli ultimi ottanta anni, ovvero la dualità Israele-Diaspora, cercando di evidenziarne la comune matrice etica, possibile base all’azione politica e sociale di entrambi i volti del mondo ebraico. Sergio Della Pergola illustra la sempre più complessa situazione demografica dello Stato d’Israele, sfatando, alla luce di dati concreti, alcuni modelli preconcetti, come la possibilità di uno Stato unico bi-nazionale. Maurizio Molinari, dopo aver riflettuto, fra l’altro, sul declino della formula dei due Stati (israeliano e palestinese), conclude con un accenno ottimista, paragonando Israele alla gigantesca start up «di una nuova formula di identità nazionale».