LETTERATURA Un inedito di Singer esplora la Varsavia oscura
I.B. Singer / KEYLA LA ROSSA / Adelphi
Un romanzo inedito del premio Nobel Isaac Bashevis Singer, il grande cantore della cultura yiddish, che ha immortalato la Polonia (e in particolare la Varsavia) ebraica di inizio ‘900, e poi quello stesso mondo trasferitosi in parte negli Stati Uniti, dove lo scrittore era emigrato nel 1935.
Il libro si chiama Keyla la rossa, è pubblicato da Adelphi nella brillante traduzione dall’inglese di Marina Morpurgo, e racconta un lato poco edificante della società ebraica a Varsavia: la malavita. E in particolare la tratta delle prostitute ebree, ragazze spesso provenienti dai più poveri shtetl dell’est Europa, che venivano costrette alla “vita” in sud America da sfruttatori correligionari senza scrupoli.
Già solo le premesse dovrebbero lasciare pochi dubbi su quale libro scegliere quale prossima lettura. Il grande autore de La famiglia Moskat, di Shosha, de Il mago di Lublino, di Ombre sull’Hudson e di altri grandi capolavori, non volle che il romanzo uscisse in volume, limitandosi alla pubblicazione a puntate sul Forvert, storico quotidiano newyorchese in lingua yiddish, tra il 1976 e il 1977. Le ragioni della mancata pubblicazione in un unico libro vanno ricercate nella probabile volontà di Singer di non “sporcare” la memoria di un mondo che era stato quasi del tutto cancellato, quell’ebraismo polacco inghiottito dalla Shoah di cui forse ritenne poco opportuno narrare, ad un pubblico vasto, anche i lati meno edificanti, che pure ovviamente vi erano.
È l’amore la sostanza incandescente di questo romanzo: quello che non lascia scampo, quello che può indurre alla follia. Quello per la ragazza di vita Keyla, che tutti seduce, che ama ed è amata con passione: è sposata all’avanzo di galera Yarme, s’invaghisce del giovane Bunem, frequenta l’ambiguo Max. Ad andare in scena sono miseria e perdizione, in un mondo continuamente sospeso sull’orlo di caos e tragedia. Scandalo nello scandalo per l’epoca in cui si svolge il racconto, anche un amore omosessuale è presente in questa storia dei bassifondi, animata da passioni narrate con scabrosa intensità, tra covi di ladri e tuguri miserevoli, che racconta il lato oscuro di quella via Krochmalna da Singer resa un luogo letterariamente mitico. Una volta di più con questo grande romanzo.
Marco Di Porto