A Grossman il Premio Primo Levi
“Coscienza lucida di Israele”

Uno dei più grandi scrittori e romanzieri contemporanei, ormai un classico della letteratura mondiale. Ma anche una delle più lucide coscienze del suo paese, un intellettuale-attivista il cui costante impegno civile e politico è stato declinato a favore “di quel processo di pace e di convivenza tra israeliani e palestinesi a cui guardano milioni di uomini in tutte le parti del mondo”.Anche per questo, come ha ricordato il presidente Piero Dello Strologo a Palazzo Ducale, il Centro Primo Levi di Genova ha voluto assegnare il suo prestigioso premio annuale a David Grossman. Una cerimonia molto attesa, arrivata a poche ore dal corteo silenzioso che ha portato migliaia di genovesi nelle strade della città per affermare i valori di Memoria, impegno, responsabilità.
Valori richiamati dallo stesso Grossman nel suo intervento, dedicato al rapporto personale con gli scritti di Primo Levi. Introdotto da Wlodek Goldkorn, Grossman ha proposto anche alcune riflessioni legate alla stretta attualità. In particolare al dramma dei migranti.
“I media – il suo atto d’accusa – sono colpevoli di uno sguardo fugace e di un occhieggiare a volte pornografico. Comincerà un vero processo di guarigione solo se riusciremo a estrapolare dai cliché mediatici del rifugiato e del profugo il viso dell’uomo che era prima che la sua vita si ribaltasse. Il primo che guardate sarà il primo a guarire dallo stato di rifugiato”.
“Genova è orgogliosa di questo Premio perché è un messaggio di tolleranza” ha sottolineato il sindaco del capoluogo ligure Marco Bucci.
Ad aprire la cerimonia un ricordo di Simone Veil, cui Dello Strologo consegnò nel 2010 il premio. “Fui io – ha spiegato – a indicare il suo nome al Consiglio, lo avevo indicato fermamente convinto perché la figura di Simone Veil per me, che avevo vissuto da bambino gli anni terribili delle persecuzioni razziali, rappresentava e coniugava in sé l’immagine di chi aveva subito una ingiusta sofferenza e che, proprio in nome di quella ingiusta sofferenza, aveva voluto riaffermare non solo il diritto di vivere ma anche quello di partecipare alla vita politica del suo paese impegnandosi a favore di alcune di quelle grandi battaglie di civiltà che si presentano ogni tanto nella storia di una nazione”.

(Foto di Emanuele Dello Strologo)

(7 novembre 2017)