Qui Roma – Gusto Kosher
Negev, i sapori in tavola
Un’edizione che è come un viaggio. Nel deserto, luogo dello spirito che da sempre affascina l’uomo con il suo mistero. E che con il popolo ebraico e Israele ha un rapporto fondato su radici plurimillenarie.
“BaMidbar. Il Negev delle meraviglie” è il titolo di quest’edizione di Gusto Kosher in programma domenica (dalle 11 alle 19) al Palazzo della Cultura, nel quartiere ebraico romano.
Ieri, nelle sale comunitarie di via Balbo, un’anteprima di quello che avverrà nel fine settimana. Con un menù che ha spaziato dal Mezè di Lebonton catering al Mediterrean Fish proposto da Ido Zarmi, dal Baccalà ajo e ojo di Susanna Sipione al Knafè portato sulle tavole da Daniel Kornmehl.
Il deserto come suggestione e simbolismo. Ma anche come vera e propria esperienza gastronomica. Sottolineano gli organizzatori, Giovanni e Daniele Terracina e Dario Bascetta Greco: “Da un lato è ancora possibile mangiare, sotto le tende dei beduini, cibi dal sapore antico che hanno saputo catturare e mettere nel piatto il gusto del deserto. Dall’altro le produzioni agri-tech nell’Aravà permettono di assaporare delizie che per il deserto sembrerebbero impensabili”.
Lavorando a questa edizione, i curatori hanno voluto inoltre ribaltare l’idea diffusa nell’immaginario collettivo che il deserto sia un luogo desolato e disabitato, tendenzialmente fatto di sabbia arsa dal sole. “Il Negev – osservano – è tutt’altro che così. Le sue rocce dal rosa al rosso creano spettacoli sculture e canyon mozzafiato. E dove meno te l’aspetti, in mezzo a un apparente nulla, ecco comparire sentieri dedicati a produzioni di vini, vere e proprie wine routers. Altre improbabili strade sterrate conducono a farm dove si allevano animali e producono formaggi, olio e altri prodotti da gustare immersi in un panorama che non ha uguali”.
(9 novembre 2017)