Caino e Abele, per Yehoshua

Una conferenza a tema biblico di uno dei maggiori scrittori contemporanei, autore di capolavori come Un divorzio tardivo, L’amante e Il signor Mani. Abraham B. Yehoshua ha incantato il folto pubblico accorso ieri pomeriggio all’Università Gregoriana, per ascoltare la sua lezione dal titolo “Qual è la vera punizione del primo assassino”? La storia di Caino e Abele, una originale lettura del passo della Genesi in cui si consuma il famoso fratricidio.
Introdotto dal direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici Etienne Emmanuel Vetö e da Marco Ronconi del Centro Fede e Cultura “Alberto Hurtado”, che hanno organizzato l’incontro, e brillantemente tradotto in simultanea dall’inglese da Marina Astrologo, Yehoshua ha raccontato per un’ora e mezza la “sua” versione della storia di Caino e Abele, letta attraverso il suo significato morale.
“Quando si leggono i testi biblici sotto la luce delle questioni morali che sollevano, si scoprono aspetti che sfuggono quando li sottoponiamo ad altri filtri interpretativi, come quelli storici, psicologici o filologici. Per questo ho voluto rileggere l’episodio biblico sotto questo punto di vista. Partendo da una basilare domanda: perché Caino sembra non pagare oggettivamente abbastanza per il suo delitto? E viene anzi in qualche modo ‘protetto’ dall’intervento divino, che vieta che egli subisca la stessa sorte del fratello, e che venga dunque ucciso anche lui? E se Caino non viene punito per il suo delitto, perché dovremmo stupirci di vivere in un mondo pieno di crimini, in cui la giustizia è difettosa?”
Interrogativi che hanno attraversato la lunga lezione dello scrittore israeliano, che stamattina, seconda tappa romana, ha ritirato il Premio Antonio Feltrinelli per la Narrativa in una cerimonia all’Accademia dei Lincei, dove ha tenuto un intervento dal titolo “Literature as a moral laboratory”.

Marco Di Porto

(10 novembre 2017)